a proposito di Kurihara Sensei…

Iriminage

A proposito di scheletri nell’armadio….ma Kurihara Sensei perchè fu mandato in Italia

 

angelo orientale

aggiungerei anche: perchè fu mandato via?

 

Alessio

Secondo alcuni mei amici nell’Aikikai fu per controllare l’operato degli altri 2 nippo.
Una visione un pò dietrologa, non trovate?

 

Flavio

Messaggio inserito da Iriminage
A proposito di scheletri nell’armadio….ma Kurihara Sensei perchè fu mandato in Italia

Non fu mandato, è stato lui a stressare in tutti i modi il maestro Tada per essere inviato in italia.
Non era poi il suo migliore allievo.
Il dojo di Roma al quale Tada teneva non aveva maestri giapponesi ed allora suo malgrado Tada ha fatto la scelta che sapete.
Kurihara , per quello che ne so ,ha comunque da subito fatto una politica personale egocentrica e critica .
Di punto in bianco ci siamo trovati in Italia un grande maestro alla stregua di quelli che hanno sudato per meritarsi la fiducia degli allievi, pronto in identico modo a farsi riempire la borsa ed ad essere adorato.
Non è stato cacciato! Prima che si allontanasse ha avuto tanti richiami ed incontri e….come era logico………..ha fondato la sua associazione.
(ed ha affiliato dojo dell’aikikai che aveva conosciuto tramite Tada)
A me personalmente era simpatico ma non posso approvare il suo operato

Come senti non è uno scheletro in un armadio, molti, non vecchissimi dell’aikikai potranno illuminarti a proposito

cari saluti

Alessio

Messaggio inserito da Flavio

Non era poi il suo migliore allievo.

Non ho mai avuto la possibilità di allenarmi con lui, ho avuto solo modo di visionare tramite cassetta diversi suoi allenamenti e manifestazioni.
Devo dire che tecnicamente e didatticamente era quello dei tre che apprezzavo maggiormente, sebbene non ne gradissi l’attitudine nell’esecuzione: decisamente malizionsa, quando non sfociava in una violenza gratuita nei riguardi di uke.
Il tutto ovviamente è frutto di osservazioni personali, anche se devo dire che mi è stato confermato da suoi ex allievi con cui ho avuto modo di praticare.
A proposito, per quel poco che so, quelli che sono passati tra le sue mani si distinguono per velocità e adattabilità.

Messaggio inserito da Flavio

Kurihara , per quello che ne so ,ha comunque da subito fatto una politica personale egocentrica e critica .

Già…così è giunto anche a me.

Messaggio inserito da Flavio
Di punto in bianco ci siamo trovati in Italia un grande maestro alla stregua di quelli che hanno sudato per meritarsi la fiducia degli allievi, pronto in identico modo a farsi riempire la borsa ed ad essere adorato.

Secondo Machiavelli, ogni popolo ha il principe che merita.

Messaggio inserito da Flavio

Non è stato cacciato! Prima che si allontanasse ha avuto tanti richiami ed incontri e….come era logico………..ha fondato la sua associazione.
(ed ha affiliato dojo dell’aikikai che aveva conosciuto tramite Tada)

 

Cosa si aspettava l’Aikikai d’Italia, che andasse via senza buonuscita?

Per la cronaca, non credo che si possa definire uno scheletro nell’armadio

Flavio

Messaggio inserito da Alessio
Non era poi il suo migliore allievo.

Non ho mai avuto la possibilità di allenarmi con lui, ho avuto solo modo di visionare tramite cassetta diversi suoi allenamenti e manifestazioni.
Devo dire che tecnicamente e didatticamente era quello dei tre che apprezzavo maggiormente, sebbene non ne gradissi l’attitudine nell’esecuzione: decisamente malizionsa, quando non sfociava in una violenza gratuita nei riguardi di uke.
Il tutto ovviamente è frutto di osservazioni personali, anche se devo dire che mi è stato confermato da suoi ex allievi con cui ho avuto modo di praticare.
A proposito, per quel poco che so, quelli che sono passati tra le sue mani si distinguono per velocità e adattabilità.

Messaggio inserito da Alessio
Kurihara , per quello che ne so ,ha comunque da subito fatto una politica personale egocentrica e critica .

Già…così è giunto anche a me.

Messaggio inserito da Alessio
Di punto in bianco ci siamo trovati in Italia un grande maestro alla stregua di quelli che hanno sudato per meritarsi la fiducia degli allievi, pronto in identico modo a farsi riempire la borsa ed ad essere adorato.

Secondo Machiavelli, ogni popolo ha il principe che merita.

Messaggio inserito da Alessio

Non è stato cacciato! Prima che si allontanasse ha avuto tanti richiami ed incontri e….come era logico………..ha fondato la sua associazione.
(ed ha affiliato dojo dell’aikikai che aveva conosciuto tramite Tada)

Cosa si aspettava l’Aikikai d’Italia, che andasse via senza buonuscita?
Per la cronaca, non credo che si possa definire uno scheletro nell’armadio.
Così era stato precedentemente definito! E tuttavia facile avere scuole veloci ed allievi bravi quando non sono stati creati da te.

Le scuole passate a Kurihara erano dojo di livello dell’aikikai il lavoro dell maestro è stato limitato .
Se vogliamo allievi bravi dobbiamo crearceli non come fanno certi …rubarli ad altre scuole. Strapazzare uke è cosa che fa molto effetto e le menti semplici provano degli orgasmi di ammirazione…. ma ..è molto facile!
Pensa a te che insegni con dedizione, viene uno, racconta la storia dell’orso, ed il tuo lavoro passa a gloria di un altro.
Salvo poi come succede che questi si pente e lo senti dire in giro.
………..ma….. non sei stufo di sentirmi????
un abbraccio

Alessio

Messaggio inserito da Flavio

Per la cronaca, non credo che si possa definire uno scheletro nell’armadio. Così era stato precedentemente definito!

Lo so, ho semplicemente aderito alla tesi opposta.

Messaggio inserito da Flavio

E tuttavia facile avere scuole veloci ed allievi bravi quando non sono stati creati da te.
Le scuole passate a Kurihara erano dojo di livello dell’aikikai il lavoro del maestro è stato limitato
.

Non tanto a detta di tali insegnanti.
E comunque (te lo dico per esperienza diretta), non ci vogliono tanti anni perché l’influenza di un determinato personaggio si faccia sentire.
Soprattutto se consideriamo il fatto che questi ragazzi (attualmente insegnanti) si allenavano molto spesso con lui, non solo agli stage.

Messaggio inserito da Flavio

Se vogliamo allievi bravi dobbiamo crearceli non come fanno certi …rubarli ad altre scuole.

Ovviamente…ma non sono molto concorde sul verbo “rubare”, stiamo parlando di adulti vaccinati.
Hanno fatto una scelta quando l’hanno conosciuto ed hanno fatto una scelta quando lui ha lasciato l’Aikikai: qualcuno è rimasto, qualcun altro lo ha seguito.
Non c’è furto, nemmeno quando si parla delle Associazioni che ha conosciuto tramite Tada.
Sono passaggi normalissimi che esistono e si ripetono in tutto il mondo da quando si ha avuto la possibilità di scegliere.
Ne parlammo in un altro scritto di recente.

Messaggio inserito da Flavio

Strapazzare uke è cosa che fa molto effetto e le menti semplici provano degli orgasmi di ammirazione…. ma ..è molto facile!

Fatti loro..

Messaggio inserito da Flavio

Pensa a te che insegni con dedizione, viene uno, racconta la storia dell’orso, ed il tuo lavoro passa a gloria di un altro.

Aspetta, su questo ci sarebbe da discutere.
Se interroghi il mio ex M° al riguardo è capace di dirti che tutto quello che so lo devo a lui, quando oramai il mio Aikido è antitetico al suo.
Io devo a lui qualcosa di più importante: il mio senso dell’amore per quest’Arte, non la tecnica in se e per se.

Messaggio inserito da Flavio

………..ma….. non sei stufo di sentirmi????

Beh…avrei preferito una ragazza in effetti…;-)

Flavio

Messaggio inserito da Alessio

Secondo Machiavelli, ogni popolo ha il principe che merita.


In ogni caso questo principe non lo abbiamo cercato e, quando si sono capite le intenzioni pochi hanno ceduto alle lusinghe.

Non è stato cacciato! Prima che si allontanasse ha avuto tanti richiami ed incontri e….come era logico………..ha fondato la sua associazione.
(ed ha affiliato dojo dell’aikikai che aveva conosciuto tramite Tada)
Cosa si aspettava l’Aikikai d’Italia, che andasse via senza buonuscita?

Visto che era in Italia per un gesto di generosità del maesto Tada ci si aspettava che rispettasse la fiducia, l’amicizia del maestro, come prevde un codice di comportamento giapponese che viene imposto anche a noi occidentali.

un caro saluto

Flavio

Messaggio inserito da Alessio

tuttavia facile avere scuole veloci ed allievi bravi quando non sono stati creati da te.
Le scuole passate a Kurihara erano dojo di livello dell’aikikai il lavoro dell maestro è stato limitato .

Non tanto a detta di tali insegnanti.
E comunque (te lo dico per esperienza diretta), non ci vogliono tanti anni perché l’influenza di un determinato personaggio si faccia sentire.
Soprattutto se consideriamo il fatto che questi ragazzi (attualmente insegnanti) si allenavano molto spesso con lui, non solo agli stage.

Concordo con quello che dici, ma, fatta la scelta, ognuno in genere difende le sue posizioni non credo che le persone di cui sopra potranno dire: Ho seguito per anni Tada senza grande successo, trovato kurihara finalmente ho trovato la vera via.

Messaggio inserito da Alessio

Se vogliamo allievi bravi dobbiamo crearceli non come fanno certi …rubarli ad altre scuole.

Ovviamente…ma non sono molto concorde sul verbo “rubare”, stiamo parlando di adulti vaccinati.

Il terreno è scivoloso, le mie espressioni sono forse troppo forti ma vorrei credere che ci sia anche una maggiore età aikidoistica ,se ciò come affermo fosse vero,non basta avere 60 anni per decidere.
Si chiedono una grossa esperienza nel campo e capacità critica che molti allievi non hanno a dispetto dell’età anagrafica.

Hanno fatto una scelta quando l’hanno conosciuto ed hanno fatto una scelta quando lui ha lasciato l’Aikikai: qualcuno è rimasto, qualcun altro lo ha seguito.
Non c’è furto, nemmeno quando si parla delle Associazioni che ha conosciuto tramite Tada.
Sono passaggi normalissimi che esistono e si ripetono in tutto il mondo da quando si ha avuto la possibilità di scegliere.

Sono concorde con te nel dire che questi fatti avvengono ma in armonia con quello che dico precedentemente sono cose che mi dispiacciono anche se in alcuni casi possono essere necessari.

Messaggio inserito da Alessio

Strapazzare uke è cosa che fa molto effetto e le menti semplici provano degli orgasmi di ammirazione…. ma ..è molto facile!

Sarei felice invece che leggendo quello che scriviamo abbiano voglia di cercare oltre e non mitizzassero lo strapazzamento .
Vorrei dire agli allievi che una caduta rumorosa, un uke che denuncia un male intenso al polso e che scuote la testa per la potenza del maestro non denuncia la grandezza dello stesso perchè……ben altro c’è da vedere

 


Pensa a te che insegni con dedizione, viene uno, racconta la storia dell’orso, ed il tuo lavoro passa a gloria di un altro.

Aspetta, su questo ci sarebbe da discutere.
Se interroghi il mio ex M° al riguardo è capace di dirti che tutto quello che so lo devo a lui, quando oramai il mio Aikido è antitetico al suo.
Io devo a lui qualcosa di più importante: il mio senso dell’amore per quest’Arte, non la tecnica in se e per se.

per la stima che nutro nei tuoi confronti ( nata da numerosi scambi di opinioni )credo a quello che dici e sono concorde con te.

Rimangono tuttavia casi ove , per l’inesperienza di cui ho già parlato, si spingono le persone a cambiare strada per innumerevoli motivi (amicizia, visione diversa dell’aikido ecc).


Per chi come me o te che ci impegniamo seriamente per gli allievi , trovandoli dall’altra parte , magari esaminati da persone incompetenti , (c’è un forum attuale a questo proposito), (in taluni casi i tuoi allievi vengono retrocessi di grado ),si apre un capitolo di sofferenza e dispiacere.
Elimino quindi la parola rubare ma chiedo un maggiore codice d’onore.
( altro è se l’allievo in questione ha litigato con il suo maestro è giustamente libero di sceglier altrove)

………..ma….. non sei stufo di sentirmi????
>>

Beh…avrei preferito una ragazza in effetti…

Porta pazienza ancora per poco…………anch’io preferirei un’Alessia

E fammi fare questo primo maggio!!!!

 

Alessio

Messaggio inserito da Flavio

In ogni caso questo principe non lo abbiamo cercato e, quando si sono capite le intenzioni pochi hanno ceduto alle lusinghe.

Volevo dire che tu hai scelto il tuo principe, altri il loro.

Messaggio inserito da Flavio

Visto che era in Italia per un gesto di generosità del maesto Tada ci si aspettava che rispettasse la fiducia, l’amicizia del maestro, come prevede un codice di comportamento giapponese che viene imposto anche a noi occidentali.

Comprendo ed in parte condivido questo tuo pensiero, ma vorrei anche un po’ smussarlo
Se è vero che il M° K. era in Italia su mandato (e per fiducia) di Tada (e quindi soggetto a talune regole comportamentali nei riguardi di quest’ultimo e dell’Aikikai in generale), è anche vero che per molti ha rappresentato quella differenziazione nell’offerta di cui avevano bisogno.
Quindi è un passaggio naturale quello che è avvenuto tra queste Associazioni e K., come è avvenuto in altre parti del mondo in precedenza.

Esempi: svariati anni fa in Francia il M° Tamura, permettendo che il M° Kobayashi (suo sempai) tenesse corsi in quel paese, ha dato l’avvio ad un processo di trasmigrazione (notevole per l’epoca) di persone verso un altro tipo di Aikido, quello Buikukai.
E ti assicuro che Tamura (persona squisita, oltre che signorile) non ne era contento.
Cosa simile, ma non identica nelle proporzioni in quanto decisamente minore, è avvenuta tra Tissier ed Endo.

Resterebbe da commentare il comportamento di Kurihara, in merito ai suoi personali rapporti con Tada e con l’Aikikai, ma non posso, in quanto non so se c’è stato un colloquio con i suoi ex capi, o se ha mandato una lettera, fax, piccione viaggiatore per dare comunicazione dei fatti.
Bisognerebbe ascoltare tutte le campane.

Alessio

Messaggio inserito da Flavio

Concordo con quello che dici, ma, fatta la scelta, ognuno in genere difende le sue posizioni non credo che le persone di cui sopra potranno dire: Ho seguito per anni Tada senza grande successo, trovato kurihara finalmente ho trovato la vera via.

Non mi hanno detto questo, difatti hanno deciso di rimanere in Aikikai d’Italia.

Messaggio inserito da Flavio

Il terreno è scivoloso, le mie espressioni sono forse troppo forti ma vorrei credere che ci sia anche una maggiore >età aikidoistica ,se ciò come affermo fosse vero,non basta avere 60 anni per decidere.

Si chiedono una grossa esperienza nel campo e capacità critica che molti allievi non hanno a dispetto dell’età anagrafica.
Concordo in parte.
Ho trovato molta chiarezza d’intenti e maturità tra praticanti kyu di varie scuole, quando taluni loro insegnanti avevano la vista ottenebrata da un buono strato di fette di prosciutto! ;-)
E’ una questione di intelligenza…oltre che di fortuna ovviamente!

Messaggio inserito da Flavio

Sono concorde con te nel dire che questi fatti avvengono ma in armonia con quello che dico precedentemente sono cose che mi dispiacciono anche se in alcuni casi possono essere necessari.

Perché ti dispiacciono?

Messaggio inserito da Flavio

per la stima che nutro nei tuoi confronti

Sono tutto rosso

Messaggio inserito da Flavio
Rimangono tuttavia casi ove , per l’inesperienza di cui ho già parlato, si spingono le persone a cambiare strada per innumerevoli motivi ( amicizia, visione diversa dell’aikido ecc).
Per chi come me o te che ci impegnamo seriamente per gli allievi, trovandoli dall’altra parte , magari esaminati da persone incompetenti, ( c’è un forum attuale a questo proposito), (in taluni casi i tuoi allievi vengono retrocessi di grado ),si apre un capitolo di sofferenza e dispiacere.

Di recente ho affrontato questa discussione con alcuni amici (di vario grado); purtroppo non siamo in un mondo perfetto, dove si affrontano le prove con una seria volontà di considerare i propri limiti e superarli, e dove le prove create non sempre hanno un valore assoluto, quanto piuttosto un mero valore di riconoscimento per ambo le parti.
Una manifestazione caratteristica di questa situazione è ad esempio l’università.
Ho frequentato la facoltà di Economia, caratterizzata da una tale varietà ed eterogeneità di materie che ne permette una pratica analisi campione: generalmente i pro*****ri più forti (quelli con più allievi/cattedre) sono i più stronzi, quelli meno forti sono (proporzionalmente) meno stronzi, quelli che insegnano materie teoriche (economia) sono tra i cultori più seri (in quanto non sono professionisti/consulenti al di fuori dell’università).

Tutto il mondo è paese…non so dare una valutazione effettiva su come affrontare in toto gli esami (magari tra una 30ntina d’anni…).
Più che dare il massimo non si può fare.
Anzi, mi spingo ad affermare che molto probabilmente io stesso non mi trovo concorde alcuni dei miei esaminatori (con cui dovrò confrontarmi per anni ancora) sia in merito a scelte tecniche, che didattiche.
Dopo anni di scuola e di università certo non mi illudo di trovare dall’altra parte della barricata sempre persone adatte a valutare il mio lavoro.

Messaggio inserito da Flavio

Elimino quindi la parola rubare ma chiedo un maggiore codice d’onore.

Ehh….magari….

Messaggio inserito da Flavio
( altro è se l’allievo in questione ha litigato con il suo maestro è giustamente libero di sceglier altrove)

Ovviamente.
Tra me ed il mio ex M° invece è successo un po’ l’opposto, abbiamo fatto discussioni a lungo (per più di un anno e tutte create da me), dopo di che si è rotto ed ha deciso di litigare con me.

Messaggio inserito da Flavio

E fammi fare questo primo maggio!!!!

Io l’ho fatto e ti ho risposto dopo

Flavio

Messaggio inserito da Alessio
Concordo con quello che dici, ma, fatta la scelta, ognuno in genere difende le sue posizioni non credo che le persone di cui sopra potranno dire: Ho seguito per anni Tada senza grande successo, trovato kurihara finalmente ho trovato la vera via.

Non mi hanno detto questo, difatti hanno deciso di rimanere in Aikikai d’Italia.

Non mi sono espresso bene, quando mi riferivo alle persone di cui sopra intendevo quelli che erano passati ad altra scuola e che, anche se consci di aver sbagliato ,non lo ammetteranno.

Messaggio inserito da Alessio
Il terreno è scivoloso, le mie espressioni sono forse troppo forti ma vorrei credere che ci sia anche una maggiore età aikidoistica ,se ciò come affermo fosse vero,non basta avere 60 anni per decidere.
Si chiedono una grossa esperienza nel campo e capacità critica che molti allievi non hanno a dispetto dell’età anagrafica.

Concordo in parte.
Ho trovato molta chiarezza d’intenti e maturità tra praticanti kyu di varie scuole, quando taluni loro insegnanti avevano la vista ottenebrata da un buono strato di fette di prosciutto! ;-)
E’ una questione di intelligenza…oltre che di fortuna ovviamente!

E’ vero !, forse i nostri soliloqui potranno essere utili ad aumentare il senso critico di alcuni ,visto che stiamo martellando sugli stessi argomenti.
Speriamo

Messaggio inserito da Alessio

Sono concorde con te nel dire che questi fatti avvengono ma in armonia con quello che dico precedentemente sono>cose che mi dispiacciono anche se in alcuni casi possono essere necessari.

Perché ti dispiacciono?

Per lo stesso motivo per il quale un ammalato si rivolge ad uno stregone invece che ad un bravo medico.
L’allievo che vuole star bene con l’aikido talvolta incontrando la persona sbagliata non si rende conto che il suo ruolo non sarà quello di imparare e di migliorare, ma di servire alla megalomania di un falso maestro .
Mi piacerebbe che tutti gli insegnanti , me compreso, fossero di nuovo giudicati con un severo esame e che quelli non idonei venissero cacciati o invitati a studiare ancora.
so che mi darai ragione e che mi dirai che questo è lo scotto che paghiamo per la democrazia è così …e per nessuna ragione ci rinunciamo.

Io l’ho fatto e ti ho risposto dopo
Non ho tempo di affrontare il resto del tuo scritto ma ti risponderò al più presto.
domanda
ma non siamo solo noi a scriverci? dove sono gli altri?
un grande abbraccio
grazie!

Alessio

Messaggio inserito da Flavio
Non mi sono espresso bene, quando mi riferivo alle persone di cui sopra intendevo quelli che erano passati ad altra scuola e che, anche se consci di aver sbagliato ,non lo ammetteranno.

C’è un solo punto che non comprendo del tuo pensiero: chi ha sbagliato secondo te?

Messaggio inserito da Flavio
Per lo stesso motivo per il quale un ammalato si rivolge ad uno stregone invece che ad un bravo medico.
L’allievo che vuole star bene con l’
aikido talvolta incontrando la persona sbagliata non si rende conto che il suo ruolo non sarà quello di imparare e di migliorare, ma di servire alla megalomania di un falso maestro .

Ti vedo abbastanza preparato e sensibile al riguardo…

Messaggio inserito da Flavio

Mi piacerebbe che tutti gli insegnanti , me compreso, fossero di nuovo giudicati con un severo esame e che quelli non idonei venissero cacciati o invitati a studiare ancora.
so che mi darai ragione e che mi dirai che questo è lo scotto che paghiamo per la democrazia è così …e per nessuna ragione ci rinunciamo.

Vere tutte e 2 le cose.

Messaggio inserito da Flavio

P.S non è pertinente ….ho riletto “la livella ” di Toto mi piacerebbe essere napoletano per leggerla meglio.

Mio nonno non è napoletano, ma la recita decisamente bene (vero Fabio?), quando verrai quì ti offriremo un piccolo show.

munen

…entro in punta di piedi….

trovo questo forum particolarmente interessante, per una semplice ragione: ho iniziato a praticare aikido con kurihara sensei, ed ho studiato con lui un paio di anni prima di trasferirmi ad udine e continuare la pratica con altri maestri.
Non intendo lanciarmi in considerazioni dietrologiche nè politiche, posso però dare dare qualche commento su di lui basato sulla semplice esperienza personale.
Primo: k. si differenzia da altri maestri giapponesi che ho visto per il fascino che emana, non solo sul tatami, ma anche fuori; una cultura non comune, laureato, in economia, ed ex dirigente, con una moglie concertista di musica classica, pronto alla risata, e con una non comune autoironia; durante le lezioni e fuori dava l’impressione di preoccuparsi di ogni allievo singolarmente, ricordandosi nomi, date degli esami universitari da sostenere, ed arrivando a lasciare a metà una lezione in mano ad un allievo per fare una sessione di cure tradizionali ad un allievo ammalato (…mio fratello…), o a consigliarmi di non praticare perchè avevo un esame importante…ricordarsi i nomi anche dei principianti appena entrati (ed al dojo centrale siamo arrivati a 400 allievi), arrabbiarsi perchè si è saltata una cena di dojo dicendo che lo spirito di stare insieme è più importante della singola tecnica…un giapponese atipico, insomma…non mi stupisce che in tanti lo abbiano trovato così interessante.
Questo suo fascino, ha peraltro, un suo lato oscuro: k. è un adepto di una delle tante sette religiose del giappone, e trasmette con la stessa naturalezza, e spesso senza distinguerli, concetti di aiki e idee religiose; non credo lo faccia intenzionalmente, ma succede, e mi è capitato, durante un misogi di discutere con lui del fatto che il mantra che ci stava facendo fare fosse in realtà una preghiera shinto, ed in quanto cattolico mi disturbava un po’…”vero…scusi…lei preghi dio che ha fatto cascata…io prega dio della cascata…”…in molti però, hanno accettato le parole ed i concetti senza porsi il problema.
…questo, l’atteggiamento religioso, è stato uno dei motivi dei richiami da parte di tada di cui si è parlato nel forum…
tecnica…
dissento da chi parla della sua violenza e del presupposto sadismo…
è duro,vero, micidialmente duro a volte, e lo è tanto più quanto si alza il livello del suo uke…
la sua prima frase in giappaliano (italiano non si può proprio dire…) è stata “
aikido…no balletto”
k. ha, a mio parere, il fascino delle antiche arti, dell’onestà sul tatami, dell’attacco portato sinceramente,anche con forza, è vero, della flessibilità nella risposta: avendo praticato altre arti, era per me normale in un jiyuwaza con uno yudansha (“…tanto questo è bravo”), attaccare di calcio o con traiettorie “atipiche”…una volta uno di questi si lamentò…k. si arrabbiò, dicendo che era vergognoso che si facesse mettere in difficoltà da un pricipiante…
altro lato della medaglia: in una serata “testosteronica”, con un altro principiante ce le siamo date di santa ragione, anche se in allegria..atemi, calci pugni, ikkyo tirati con una violenza seagaliana…k. ha osservato, senza dire nulla…a fine lezione ci ha sbucciati come banane con un cazziatone tirato, a voce bassa, di fronte a tutti…frase conclusiva “violenza su tatami, mai…violenza in strada, se rischia vita…violenza quando si combatte…e quando si combatte, testa pronta a morire…se in dojo testa pronta a morire…questo non è
aikido…”…non mi ha parlato per giorni, dopo…era veramente nero…

di aneddoti ce ne sono tantissimi…ma non penso sia il caso di elencarli…

solo un altro: a distanza di 8 anni dal mio lasciare il dojo, ho scoperto che teneva uno stage di shinkido, in veneto…mi sono presentato, titubante (“…figurati se si ricorda di me”)…a 50 m dal dojo lo vedo…”GABURIERE!!!…quanto tempo!”, un sorrisone, una pacca sulla spalla…
negli spogliatoi chiedo se dovo indossare l’hakama, “no, qui solo donne portano”…poi un altro sorriso…”lei continuato aikido…”…”si maestro”…”bene…è buona strada…non mia, ma buona per lei…continui su sua strada…io non più suo maestro”……
gli ho fatto da uke per due giorni, tra risate sulle birre bevute e voli ai limiti di icaro…ed una frase “imparate da
aikido…loro cade meglio di voi…”
…che dire?

…perchè kurihara sensei è andato via?

da tutto quello che ho capito, tra cose viste e sentite, chiacchere da pub o da dopo stage, commenti di altri maestri, anche esteri, k. è stato un misto tra una pedina in un gioco politico, ed un petardo molto più potente di quanto non fosse scritto sull’etichetta: all’aikikai, è semplicemente scoppiato in mano…

angelo orientale

Messaggio inserito da munen
…entro in punta di piedi….

trovo questo forum particolarmente interessante, per una semplice ragione: ho iniziato a praticare aikido con kurihara sensei, ed ho studiato con lui un paio di anni prima di trasferirmi ad udine e continuare la pratica con altri maestri.
Non intendo lanciarmi in considerazioni dietrologiche nè politiche, posso però dare dare qualche commento su di lui basato sulla semplice esperienza personale.

non volevo entrare in questa discussione perchè non ho mai avuto il piacere di conoscere il maestro Kurihara. però conosco diversi amici (una di loro non la vedo da tanto tempo e mi piacerebbe rivederla per parlarci un pò)che continuano a seguirlo e, con loro grandi sacrifici, partono da salerno e vanno a roma. ognuno di loro con cui ho parlato del m. Kurihara mi hanno sempre confermato, con parole ovviamente, quanto asserisce munen. ho sempre avuto la curiosità di partecipare a qualche suo stage. prima o poi lo farò.

Flavio

Messaggio inserito da Alessio
Non mi sono espresso bene, quando mi riferivo alle persone di cui sopra intendevo quelli che erano passati ad altra scuola e che, anche se consci di aver sbagliato ,non lo ammetteranno.

C’è un solo punto che non comprendo del tuo pensiero: chi ha sbagliato secondo te?

Io sono cresciuto con il maestro Tada e credo che perderlo sia una sconfitta.
Lo dico dopo più di trent’anni di pratica.
Non credere comunque che io sia un scendiletto per giapponesi, ammiro in alcuni casi la professionalità, la garanzia di serietà ma, come molti, vedo cose che non mi piacciono.
la posta è rompere tutto o prendere il meglio che ti possono offrire.
Per quanto riguarda il maestro Tada è una persona molto sensibile ed oserei dire timida difficile focalizzare questi due aspetti se non hai occasione di frequentarlo con maggiore assiduità.
Le beghe ,talvolta giuste in seno all’aikikai, ne danno purtroppo un’altra immagine.


Messaggio inserito da Alessio
Per lo stesso motivo per il quale un ammalato si rivolge ad uno stregone invece che ad un bravo medico.
L’allievo che vuole star bene con l’
aikido talvolta incontrando la persona sbagliata non si rende conto che il suo ruolo non sarà quello di imparare e di migliorare, ma di servire alla megalomania di un falso maestro .

Ti vedo abbastanza preparato e sensibile al riguardo…

Al tuo pari ne ho viste di tutti i colori.

Messaggio inserito da Alessio

Mi piacerebbe che tutti gli insegnanti , me compreso, fossero di nuovo giudicati con un severo esame e che quelli non idonei venissero cacciati o invitati a studiare ancora.
so che mi darai ragione e che mi dirai che questo è lo scotto che paghiamo per la democrazia è così …e per nessuna ragione ci rinunciamo.

Vere tutte e 2 le cose.
Anche se per iscritto incomincio a conoscerti!
cari saluti

Flavio

Messaggio inserito da munen
…entro in punta di piedi….

Pur entrando in punta di piedi hai detto cose che mi hanno interessato

Ho conosciuto anch’io personalmente il maestro k. ed ho avuto la stessa impressione per quanto riguarda il suo rapporto con la religione.

Per quanto riguarda la sua memoria eccezionale devo dire che deve essere una caratteristica dei giapponesi ( o hanno un metodo )perchè anche Fujimoto ricordava a distanza di anni il nome e le vicende degli allievi, e non solo quelli di Milano.

Quello che ho saputo da terzi,ma non lo dico per mia esperienza, è che si presentava alla stregua di giapponesi che per anni hanno lavorato in Italia e soprattutto con le stesse esigenze economiche.
Voglio dire una cattiveria
Pensate voi che un qualsiasi giapponese 4° o 5° dan soltanto perchè giapponese ( talvolta promosso in aereo) possa venire adorato come maestro?
Dicono le voci che in Giappone sono molti i graduati e che non sempre quelli che conosciamo, in Giappone avrebbero lo spazio che hanno qui.
Io personalmente nell’ambito Aikikai stimo Tada, devo moltissimo a Fujimoto, un p’ò meno ad Hosokawa.
E prima che ne vengano altri ………..ci siamo noi. ( dopo tanti anni)

…perchè kurihara sensei è andato via?

da tutto quello che ho capito, tra cose viste e sentite, chiacchere da pub o da dopo stage, commenti di altri maestri, anche esteri, k. è stato un misto tra una pedina in un gioco politico, ed un petardo molto più potente di quanto non fosse scritto sull’etichetta: all’aikikai, è semplicemente scoppiato in mano…

Quì mi sento di dissentire! Come ho già detto ed ho sentito, Tada ha fatto un piacere a K nel farlo venire in Italia.( chiacchere come le tue da pab ecc.)
Non vi era bisogno di altro giapponese, il piacere è stato mal pagato.
Naturalmente noi due rappresentiamo due campane diverse.

cari saluti

Alessio

Messaggio inserito da munen

trovo questo forum particolarmente interessante, per una semplice ragione: ho iniziato a praticare aikido con kurihara sensei, ed ho studiato con lui un paio di anni prima di trasferirmi ad udine e continuare la pratica con altri maestri.
Non intendo lanciarmi in considerazioni dietrologiche nè politiche, posso però dare dare qualche commento su di lui basato sulla semplice esperienza personale.

Ottimo, un commento di esperienza diretta.

Messaggio inserito da munen

Primo: k. si differenzia da altri maestri giapponesi che ho visto per il fascino che emana, non solo sul tatami, ma anche fuori; una cultura non comune, laureato, in economia, ed ex dirigente, con una moglie concertista di musica classica, pronto alla risata, e con una non comune autoironia; durante le lezioni e fuori dava l’impressione di preoccuparsi di ogni allievo singolarmente, ricordandosi nomi, date degli esami universitari da sostenere, ed arrivando a lasciare a metà una lezione in mano ad un allievo per fare una sessione di cure tradizionali ad un allievo ammalato (…mio fratello…), o a consigliarmi di non praticare perchè avevo un esame importante…ricordarsi i nomi anche dei principianti appena entrati (ed al dojo centrale siamo arrivati a 400 allievi), arrabbiarsi perchè si è saltata una cena di dojo dicendo che lo spirito di stare insieme è più importante della singola tecnica…un giapponese atipico, insomma…non mi stupisce che in tanti lo abbiano trovato così interessante.

Stante così le cose è decisamente interessante.

Messaggio inserito da munen

…questo, l’atteggiamento religioso, è stato uno dei motivi dei richiami da parte di tada di cui si è parlato nel forum...

…e credo che abbia fatto bene nel proporre tali richiami.

Messaggio inserito da munen

tecnica…
dissento da chi parla della sua violenza e del presupposto sadismo…

Io invece più che sadismo (non mi sono arrivate voci di incidenti procurati da lui sul tatami), ho sentito parlare di malizia.

Messaggio inserito da munen
è duro,vero, micidialmente duro a volte, e lo è tanto più quanto si alza il livello del suo uke…
la sua prima frase in giappaliano (italiano non si può proprio dire…) è stata “
aikido…no balletto”
k. ha, a mio parere, il fascino delle antiche arti, dell’onestà sul tatami, dell’attacco portato sinceramente,anche con forza, è vero, della flessibilità nella risposta: avendo praticato altre arti, era per me normale in un jiyuwaza con uno yudansha (“…tanto questo è bravo”), attaccare di calcio o con traiettorie “atipiche”…una volta uno di questi si lamentò…k. si arrabbiò, dicendo che era vergognoso che si facesse mettere in difficoltà da un pricipiante…
altro lato della medaglia: in una serata “testosteronica”, con un altro principiante ce le siamo date di santa ragione, anche se in allegria..atemi, calci pugni, ikkyo tirati con una violenza seagaliana…k. ha osservato, senza dire nulla…a fine lezione ci ha sbucciati come banane con un cazziatone tirato, a voce bassa, di fronte a tutti…frase conclusiva “violenza su tatami, mai…violenza in strada, se rischia vita…violenza quando si combatte…e quando si combatte, testa pronta a morire…se in dojo testa pronta a morire…questo non è
aikido…”…non mi ha parlato per giorni, dopo…era veramente nero…

Interessanti tutti e 2 gli aneddoti.

Messaggio inserito da munen

da tutto quello che ho capito, tra cose viste e sentite, chiacchere da pub o da dopo stage, commenti di altri maestri, anche esteri, k. è stato un misto tra una pedina in un gioco politico, ed un petardo molto
più potente di quanto non fosse scritto sull’etichetta: all’aikikai, è semplicemente scoppiato in mano..
.

Devo dire che mi ha fatto davvero piacere che ti sia iscritto a questo forum, vista la tua esperienza e la disponibilità a dividerla con noi.
Fermo restando che prima o poi parteciperò ad un raduno di Shinkido (hai qualche sito di riferimento?) vorrei anticiparti una mia curiosità: come “mera reazione” alle macchinazioni politiche mi sembrerebbe un po’ esagerata.
Capisco andarsene, ma perché creare un sistema nuovo (di cui non conosco niente)?

angelo orientale

Messaggio inserito da Alessio
Fermo restando che prima o poi parteciperò ad un raduno di Shinkido (hai qualche sito di riferimento?)

eccoti accontentato: http://www.shinkido.org purtroppo non c’è l’elenco degli stage.
HAI FATT SECONDO ih ih ih ih ih

munen

grazie dell’accoglienza…

non pretendevo certo di essere l’unica campana :-)
beh, con qualcuno, su questo argomento, resterò in disaccordo: come ho detto, non ho intenzione di andare oltre il livello personale :-)

del resto, anche se k. ha cambiato strada, io sono e rimango tra gli appassionati dell’aikido :-)

sono d’accordo sul fatto che non occorrano esclusivamente i giapponesi per praticare del buon aikido: seguo regolarmente gli stage di benedetti, tiki shewan, chernowfsky, e yamada…e devo dire che preferisco i primi tre all’ultimo…
ma avrei una pulce da mettere in qualche orecchio: se yamada è in usa, tamura in francia, ed in genere tutti i direttori didattici sono nel paese loro assegnato….
perchè tada vive in giappone, insegna in giappone , ha due dojo a tokyo (controllato sulle pagine gialle quando sono stato lì…), viene solo per gli stage….e, soprattutto, ha dovuto mandare un altro giapponese in italia?

Alessio

Messaggio inserito da numen

ma avrei una pulce da mettere in qualche orecchio: se yamada è in usa, tamura in francia, ed in genere tutti i direttori didattici sono nel paese loro assegnato….
perchè tada vive in giappone, insegna in giappone , ha due dojo a tokyo (controllato sulle pagine gialle quando sono stato lì…), viene solo per gli stage….e, soprattutto, ha dovuto mandare un altro giapponese in italia)?

Bella provocazione…

angelo orientale

Messaggio inserito da Alessio

ma avrei una pulce da mettere in qualche orecchio: se yamada è in usa, tamura in francia, ed in genere tutti i direttori didattici sono nel paese loro assegnato….
perchè tada vive in giappone, insegna in giappone , ha due dojo a tokyo (controllato sulle pagine gialle quando sono stato lì…), viene solo per gli stage….e, soprattutto, ha dovuto mandare un altro giapponese in italia)?

Bella provocazione…

 

sei entrato in punta di piedi ma poi …… hai iniziato ad assomigliare ad un elefante in una cristalleria di Murano bravo continua cosi

Flavio

Messaggio inserito da Alessio
ma avrei una pulce da mettere in qualche orecchio: se yamada è in usa, tamura in francia, ed in genere tutti i direttori didattici sono nel paese loro assegnato….
perchè tada vive in giappone, insegna in giappone , ha due dojo a tokyo (controllato sulle pagine gialle quando sono stato lì…), viene solo per gli stage….e, soprattutto, ha dovuto mandare un altro giapponese in italia-)?

Bella provocazione…

Posso dire provocazione accettata?

Tada non è come gli altri,in un certo senso è un vero samurai.
Quando è venuto in italia con un biglietto di sola andata aveva seguito gli ordini del maestro Ueshiba e, pur essendo di famiglia benestante, in nome dell’aikido, come ho già detto, ha vissuto poveramente.

Posso assicurare che la sua posizione come maestro e come uomo è stata sempre coerente.
Ha sposato una signorina giapponese, ha voluto che suo figlio nascesse in Giappone.

Nel tempo passato abbiamo scherzato nel dire che i giapponesi si identificano sempre con l’ambiente che frequentano. (Tamura è un francese, Asai un tedesco, Fujimoto un Italiano, Hosokawa un sardo)
Anche se ciò di cui sopra non è del tutto vero, Tada è rimasto un giapponese senza contaminazioni.

Un monaco che a 70 digiuna, medita per ore e corre per tenersi in forma.
Non è da confondersi con gli altri che pur essendo bravissimi hanno fatto scelte non contestabili ben diverse ed oseri dire con rispetto ,più mondane.

Posso capire che per coloro che si sono affacciati sulla scena dell’aikido da poco è facile fare di tutta l’erba un fascio.
Noi allievi anziani ci siamo goduti il Maestro per molte ore e giorni ,a tavola,andando con lui nei boschi a fare respirazioni o ad esercitarci con le armi e naturalmente sul tatami.
Siamo stati integrati nella sua famiglia, la sua cara moglie, purtroppo defunta, suonava per noi il violino e scriveva poesie di quanto lei ed il suo uomo ci amassero.
Quando insegno nel mio dojo talvolta sono pervaso dalla sofferenza e dalla gioia che prova l’artista quando crea un’opera d’arte, Tada oltre ad esprimere questi sentimenti esprime un affetto paterno.
Per tutti questi motivi molti lo amano e si chiedono tutti gli anni per quanto potremo averlo ancora?
La storia di Tada è, per alcuni, come un romanzo di cui un lettore legga soltanto le ultime pagine.
Aggiungiamo qualche incomprensione politica ( non centra con l’
aikido nè con il suo messaggio) e la frittata è fatta.

Vorrei quindi, concedetemelo, censurare quelli che dicono che Tada pensa soltanto ai soldi e al potere e che è soltanto per questo che viene in Italia.
A mio parere rappresenta l’evoluzione di un messaggio di aikido ed il continuum di un amore.

Un caro abbraccio a Munen ed Alessio

Flavio

Messaggio inserito da Alessio
Io sono cresciuto con il maestro Tada e credo che perderlo sia una sconfitta.
Lo dico dopo più di trent’anni di pratica.

Pensiero bellissimo (soprattutto quando viene da un allievo), ma non cozza con il principio da te espresso precedentemente secondo il quale è meglio seguire le proprie attitudini?

Non credo di avere detto una cosa simile forse non mi sono espresso bene oppure è il pensiero di un altro amico del forum.
penso che sia importante trovare un buon maestro che possa essere per un certo periodo l’unico riferimento, soltanto dopo parecchia esperienza si è in grado fare delle scelte che come dici osservino le attitudini della persona.
Credo che ci debba essere la curiosità nel praticante,che vada a conoscere altre realtà, altri maestri, ma è importante trovare un riferimento saldo dal quale non ci si discosta per un periodo.
Il pericolo è , a mio parere, quando uno segue la tecnica A di un maestro quella B di un altro ,quella C di un terzo.
Qualsiasi tecnica ( sempre a mio parere) è un eisberg che sotto nasconde molti elementi, va quindi non presa da sola ma inserita in un contesto che non si impara soltanto durante qualche stage.
Nel mio caso l’astro è Tada il principe della didattica da dojo ( lasciatemi passare questa definizione) Fujimoto.
Questa mia posizione non nega naturalmente la presenza di altri grandi maestri degni di essere seguiti.

Il problema rimangono tuttavia le contingenze della vita e mi faccio queste domande
Quanti possono passare ore su ore con questi maestri trascurando il lavoro? Per quante ore si allena un allievo medio? quanti stage può frequentare? servono per l’aikido due settimane in Giappone? In ultimo so di persone che in Giappone sono andati e si vantano ( non si può controllare) di essersi allenati per molte ore e con molta intensità è vero?

siamo alle solite

ciao cari saluti

angelo orientale

Messaggio inserito da Flavio
Nel mio caso l’astro è Tada il principe della didattica da dojo ( lasciatemi passare questa definizione) Fujimoto.

se lo dici significa che hai trovato da moltissimo tempo i tuoi riferimenti, e sono come ancore in un mare tempestoso ….
per quanto mi riguarda il mio riferimento non può che essere il mio maestro, che si autodefinisce istruttore quell’infedele di un occidentale. tra le altre cose il pesce prima di mangiarlo lo cuoce …. CHE SCHIFO

Messaggio inserito da Flavio

Quanti possono passare ore su ore con questi maestri trascurando il lavoro? Per quante ore si allena un allievo medio? quanti stage può frequentare?

a mio avviso poco, mi piacerebbe essere un “esente dalle esigenze economiche” per avere più tempo …..

Messaggio inserito da Flavio

servono per l’aikido due settimane in Giappone?

è indispensabile andare in giappone?

Messaggio inserito da Flavio

In ultimo so di persone che in Giappone sono andati e si vantano ( non si può controllare) di essersi allenati per molte ore e con molta intensità è vero?

quasi sicuramente uno l’ho conosciuto anch’io …… (è uno della mia “famiglia” sic… sic…)

>>
siamo alle solite
>>

calimero

ciao cari saluti

Alessio

Messaggio inserito da Flavio
Non credo di avere detto una cosa simile forse non mi sono espresso bene oppure è il pensiero di un altro amico del forum.

Ok, allora ho capito male io.

Messaggio inserito da Flavio
penso che sia importante trovare un buon maestro che possa essere per un certo periodo l’unico riferimento, soltanto dopo parecchia esperienza si è in grado fare delle scelte che come dici osservino le attitudini della persona.
Credo che ci debba essere la curiosità nel praticante,che vada a conoscere altre realtà, altri maestri, ma è importante trovare un riferimento saldo dal quale non ci si discosta per un periodo.
Il pericolo è , a mio parere, quando uno segue la tecnica A di un maestro quella B di un altro ,quella C di un terzo.

Concordo su tutto, ma (per meglio chiarire il mio pensiero) credo sia sufficiente l’esperienza di 4-5 anni per capire le proprie attitudini.
Non credo si debba arrivare a 3°-4° dan per porsi domande, potrebbe essere troppo tardi.

Molte volte sento amici yudansha dell’Aikikai dire: pratico bene col M°Hosokawa, ma preferisco il lavoro del M° Fujimoto, e voceversa.
Mi sembra logico.

Messaggio inserito da Flavio

Qualsiasi tecnica ( sempre a mio parere) è un eisberg che sotto nasconde molti elementi, va quindi non presa da sola ma inserita in un contesto che non si impara soltanto durante qualche stage.
Nel mio caso l’astro è Tada il principe della didattica da dojo ( lasciatemi passare questa definizione) Fujimoto.

Prego, bella definizione.
E poi ognuno ha le proprie esperienze.

Messaggio inserito da Flavio
Il problema rimangono tuttavia le contingenze della vita e mi faccio queste domande
Quanti possono passare ore su ore con questi maestri trascurando il lavoro? Per quante ore si allena un allievo medio? quanti stage può frequentare?

Non me ne parlare….

Messaggio inserito da Flavio
servono per l’aikido due settimane in Giappone?

Servono solo a farti un idea dell’Aikido che si pratica all’Hombu, abbastanza diverso da quello praticato da Tada pare.

Messaggio inserito da Flavio
In ultimo so di persone che in Giappone sono andati e si vantano ( non si può controllare) di essersi allenati per molte ore e con molta intensità è vero?

Si si, so anche io di queste persone.
Le trovi un po’ ovunque.

Flavio

Messaggio inserito da angelo orientale

Nel mio caso l’astro è Tada il principe della didattica da dojo ( lasciatemi passare questa definizione) Fujimoto.

se lo dici significa che hai trovato da moltissimo tempo i tuoi riferimenti, e sono come ancore in un mare tempestoso ….
per quanto mi riguarda il mio riferimento non può che essere il mio maestro, che si autodefinisce istruttore quell’infedele di un occidentale. tra le altre cose il pesce prima di mangiarlo lo cuoce …. CHE SCHIFO

Questa definizione del tuo maestro depone tutta a suo favore!
Anchio nell’ufficialità sino a 3° dan inoltrato mi definivo istruttore poi ho incominciato a propormi nella pubblicità come maestro.
Ma di aikido non d tutto… zen,spada,kjudo,massaggio ecc.
Mi piace anche il fatto che ( so che hai scherzato ) mangia il pesce cotto.
Non sono concorde con i giappitaliani che vorrebbero diventare orientali.
Ho conosciuto un tale che aveva un viso che vagamente , ma molto vagamente ,assomigliava ad un giapponese ma…… a ciò si aggiuga che truccava gli occhi per averli più a mandorla.

>>
In ultimo so di persone che in Giappone sono andati e si vantano ( non si può controllare) di essersi allenati per molte ore e con molta intensità è vero?
>>

quasi sicuramente uno l’ho conosciuto anch’io …… (è uno della mia “famiglia” sic…
sic…)

Questo forum è diventato un buon strumento di informazione per il principiante che attraverso i nostri scambi potrà capire quante balle vengono raccontate da questa gente.

Mi piace di essere sostenuto anche da voi che mi sembra la pensiate allo stesso modo.
Metti uno.. Fa il maestro, non ha potuto allenarsi con costanza benchè lo desiderasse per motivi di lavoro e tempo, va in Giappone e passa le giornate a visitare le bellezze culturali.
E’ caldo umido ed è difficile sostenere allenamenti prolungati, i maestri parlano in giapponese e non li capisce.
Torna e racconta che è stato ospite personale di grandi maestri che lo hanno curato anche in privato e gli hanno dato come premio una patina di oriente. ( per non dire delle botte che ha preso e dato e le tante ore sul tatami)
Uno dei motivi per cui tengo al maestro Tada è che parla in italiano ed io ho bisogno di capire anche sfumature filosofiche.
Personalmente conosco soltanto due persone che si sono votate al Giappone e di loro so per certo che si alzano la mattina alle 6 per allenarsi con il doshu.
Nella loro bravura ammirevole sono pazzi ma…….bravi
Guarda caso non vogliono aprire una scuola.

P.S. piccola considerazione :
dovrrò smettere di scrivere perchè sebbene in modo piacevole vengo attratto dalla chiaccherata e tracuro altri impegni, è una droga!
saluti cari

munen

hehehehe….
qualcuno mi ha dato dell’elefante nella cristalleria :-)
mumble… ed io che volevo fare il ninja :-D
chiedo scusa se con le mie parole sembro malizioso: non è mia intenzione…
nel mettere la pulce, la mia curiosità è assolutamente genuina: la sua residenza in giappone è infatti una cosa che non riesco a capire…
e con questo non intendo mettere in discussione la persona di tada sensei…chi sono per farlo?

ma scinderei, se mi permettete, la sua figura come insegnante (…in effetti non sono mai stato ad una sua lezione…)e uomo, dal suo essere direttore didattico…
in fondo anche ieyasu tokugawa era un samurai e di famiglia antica, ….ma non mi sembra fosse così alieno dalla politica…

nota culinaria: guardate che i giapponesi il pesce non lo mangiano mica solo crudo

angelo orientale

hehehehe….
qualcuno mi ha dato dell’elefante nella cristalleria :-)
mumble… ed io che volevo fare il ninja :-D

nota culinaria: guardate che i giapponesi il pesce non lo mangiano mica solo crudo :-D
[/quote]

vero, la mia è una battuta riferita ad altro. è un segreto che solo pochi “intimi” sanno (circa un migliaio). leggendo i tuoi post ho capito che frequenti molti gli stage organizzati a Trieste (?) (non ricordo il nome del dojo). perchè non ne parli un pò visto che non essendo un “esente dalle esigenze economiche” e quindi devo lavorare e purtroppo ho anche, oltre me stesso, una famiglia a carico non mi è mai stato possibile andarci.
ciao

Flavio

Messaggio inserito da munen

hehehehe….
qualcuno mi ha dato dell’elefante nella cristalleria :-)
mumble… ed io che volevo fare il ninja

chiedo scusa se con le mie parole sembro malizioso: non è mia intenzione…
nel mettere la pulce, la mia curiosità è assolutamente genuina: la sua residenza in giappone è infatti una cosa che non riesco a capire…
e con questo non intendo mettere in discussione la persona di tada sensei…chi sono per farlo?

ma scinderei, se mi permettete, la sua figura come insegnante (…in effetti non sono mai stato ad una sua lezione…)e uomo, dal suo essere direttore didattico…

Tada ha in effetti creato e fondato l’aikikai d’italia ed è stato residente per molto tempo in Italia, in quei tempi credo di interpretare i suoi pensieri, incarnava a tutti gli effetti la persona del direttore didattico ( presenza in italia e non in giappone)
oggi ha 70 anni, è uno dei più grandi maestri del mondo e gli stessi giapponesi non vorranno dividerlo con altri e gode della stima eccezzionale del doshu.
In Italia si ferma per due settimane a la Spezia d’estate, per altre settimane a Roma e Milano in autunno.
Parla in modo ininterrotto di didattica e di spirito nell’aikido e chi ha imparato a conoscerlo non vorrà mai toglierli ne i meriti ne la carica di direttore didattico.
Posso assicurare che ha ben in mano la situazione, lasciando a parte le solite scontentezze di pochi.
Ha ragione comunque l’amico Alessio nel proporre una domanda saggia nel prossimo forum il senso di avere un personaggio di tale levatura come maestro.
In effetti Tada, ma anche altri grandi maestri sono di difficile comprensione ma lasciano sempre un seme .
Andate a conoscere Tada
il vostro amico , partigiano, innamorato del maestro

nota culinaria: guardate che i giapponesi il pesce non lo mangiano mica solo crudo

Alessio

>>
Ha ragione comunque l’amico Alessio nel proporre una domanda saggia nel prossimo forum il senso di avere un personaggio di tale levatura come maestro.
>>

Grazie.

>>
In effetti Tada, ma anche altri grandi maestri sono di difficile comprensione ma lasciano sempre un seme .
Andate a conoscere Tada
>>

Sono andato, e non ho trovato quello che cercavo.
Aikidoisticamente sono nato in una scuola che antepone la tecnica a tutto il resto (ki, respirazione, ecc…), crescendo ne ho scelta un’altra ancora più pignola da questo punto di vista.
Non posso ricevere da Tada quello che cerco e di cui ho bisogno ora.

>>
il vostro amico , partigiano, innamorato del maestro
>>

Ehh…non ho mai provato questo amore per i miei Maestri.
Di recente ho affrontato più di una volta tale tema con Fabio e Daniele (amici presenti su questo forum) che mi hanno detto: “quasi ti invidio, non hai il tuo Buddha”.
Sottolineo il “quasi” ;-) difatti ci troviamo spesso a difendere posizioni opposte, essendo io polemico e critico per natura…rompipalle insomma.;-)

munen

…sto scoprendo che mi piacerebbe praticare con flavio :-)

i partigiani, quelli onesti alla fine si assomigliano…
dubito che saremo mai d’accordo su tada o kurihara, troppo fedeli al rispettivo punto di riferimento, o sulla tecnica, ma dalle persone molto differenti si impara più che dai simili

per angelo: il mio dojo è il Mu Toku Kan – Trieste, pratico nella sezione di Udine, e partecipo non solo agli stage organizzati qui

 

per esempio Shewan e Benedetti vengono regolarmente a Roma e Milano

cosa ti interessa sapere degli stage nel piovoso friuli?
“no, provare no…fare, o non fare…non c’è provare”

angelo orientale

Messaggio inserito da munen
…sto scoprendo che mi piacerebbe praticare con flavio :-)

per angelo: il mio dojo è il Mu Toku Kan – Trieste, pratico nella sezione di Udine, e partecipo non solo agli stage organizzati qui


per esempio Shewan e Benedetti vengono regolarmente a Roma e Milano

cosa ti interessa sapere degli stage nel piovoso friuli?

del piovoso Friuli non mi interessa nulla (perchè in realtà lo conosco bene visto che quando ho vissuto a TV andavo spesso in “quei borghi”).
ho indovinato, infatti mi riferivo proprio al Mu Toku Kan. vado a curiosare spesso sul loro sito (regolarmente mandiamo anche gli inviti dei nostri stage) eppure non ho mai saputo che Benedetti e Shewan venivano a Roma. è la vecchiaia evidentemente.
un anno e mezzo fa con alessio e con un nostro amico argentino, della scuola di Yamada, stavamo quasi per venire ad uno dei vostri stage. poi per i soliti motivi “nulla facemmo”. cosa sapere? tutto è possibile saperlo tramite un forum senza partecipare agli stage? ho la vaga sensazione che non sia possibile. PER FORTUNA (mi è venuta una idea per un messaggio pepato)

munen

ok….

ma, come per l’argomento principe di questo forum, io posso dare solo impressioni personali…

per quanto riguarda gli stage a Roma, quelli a cui ho partecipato fanno capo al Takehaya dojo di Daniele Romanazzi…
puoi chiedere a loro le date, se ti interessa, per quanto riguarda i nostri, vorrei chiedere ai moderatori se è possibile inserire tra i link quello del Mu Toku Kan…

Flavio

Messaggio inserito da munen
Sono andato, e non ho trovato quello che cercavo.
Aikidoisticamente sono nato in una scuola che antepone la tecnica a tutto il resto (ki, respirazione, ecc…), crescendo ne ho scelta un’altra ancora più pignola da questo punto di vista.
Non posso ricevere da Tada quello che cerco e di cui ho bisogno ora.

Continua nella tua ricerca ma….. da uno che è riuscito ad affezionarsi per iscritto, ti dico di non dimenticare anche l’altro aspetto.
Tada dice che chi si allena senza pensare alla meditazione alla respirazione non fa
aikido , fa ginnastica.
E’ un argomento che mette in crisi ma come dice De andre’ dal letame nascono i fiori.

>>
il vostro amico , partigiano, innamorato del maestro
>>

Ehh…non ho mai provato questo amore per i miei Maestri.
Di recente ho affrontato più di una volta tale tema con Fabio e Daniele (amici presenti su questo forum) che mi hanno detto: “quasi ti invidio, non hai il tuo Buddha”.
nel mio caso non ho trovato il mio Budda, il mio rapporto con Tada è qualcosa di …..tenero.
Lo conosco da sempre, lo seguo sempre , ma non mi metto in evidenza, non gli corro dietro e porto con me i suoi messaggi di aikido .
Non sopporto quelli che preparano la bocca al sorriso ogniqualvolta che si avvicina, ne tantomeno quelli che affondano la tecnica perchè sono guardati.
So comunque che mi osserva molto agli stages come altri praticanti, mi saluta caramente e credo che mi sia affezionato.
mentre leggendo ti saluto

Alessio

>>
Continua nella tua ricerca ma….. da uno che è riuscito ad affezionarsi per iscritto, ti dico di non dimenticare anche l’altro aspetto.
Tada dice che chi si allena senza pensare alla meditazione alla respirazione non fa
aikido , fa ginnastica.
>>

Punto di vista che non sento di condividere, dal mio piccolo s’intende.
Io vedo in questa meravigliosa Arte tutte le opportunità rinvenibili dal cercatore; tante opportunità quanti sono i punti di vista di chi affronta la “cerca” (per usare un termine arturiano).
Francamente non condivido l’idea che trascurando l’aspetto della meditazione si trascenda dalla pratica del Vero Aikido.
Non è molto distante da coloro che pensano che trascurando le Armi si pratichi solo a metà.

Il M°Tada ha trovato in determinate pratiche (per lui) affini e collaterali all’Aikido mezzi per accrescere la consapevolezza di se e (conseguentemente) della propria Arte.
Mi hai fatto venire in mente la risposta del M°Tissier che diede, interrogato su cosa pensava della meditazione; l’interlocutore (se ben ricordo qualcuno della redazione della rivista Aikido) gli disse che Tada dedica diverse ore alla respirazione: Tissier candidamente rispose che respira 24 ore su 24.
Una provocazione tutt’altro che ingenua e semplicistica, atta a sottolineare il fatto ogni grande M° ha trovato il proprio sistema.

munen

Messaggio inserito da munen
…sto scoprendo che mi piacerebbe praticare con flavio

per…….. spaccargli le ossa
hahaha…

moi?

hai parlato per caso con qualcuno che ha praticato con me?

no, probabilmente verrei a seguire volentieri una o più lezioni tenute da te….ma praticare sarebbe divertente, dai!
vuoi tenere l’anonimato, ma posso chiedere almeno a quanti km stai dal friuli?

Approvo molto la discrezione e l’equilibrio con cui affronti i vari problemi senza mai eccedere , con simpatia e rispetto…..complimenti

niente complimenti, per cortesia: sono fin troppo vanitoso


Flavio

Messaggio inserito da Alessio
Continua nella tua ricerca ma….. da uno che è riuscito ad affezionarsi per iscritto, ti dico di non dimenticare anche l’altro aspetto.
Tada dice che chi si allena senza pensare alla meditazione alla respirazione non fa
aikido , fa ginnastica.

Punto di vista che non sento di condividere, dal mio piccolo s’intende.
Io vedo in questa meravigliosa Arte tutte le opportunità rinvenibili dal cercatore; tante opportunità quanti sono i punti di vista di chi affronta la “cerca” (per usare un termine arturiano).
Francamente non condivido l’idea che trascurando l’aspetto della meditazione si trascenda dalla pratica del Vero Aikido.
Non è molto distante da coloro che pensano che trascurando le Armi si pratichi solo a metà.

Perdonami se ancora ti contraddico! ( non c’è la faccina per dire che mi dispiace)

Credo che ci sia una linea comune che permetta all’allievo di dire che sta esercitando l’aikido.

Non vorrei che succeda come nella religione ove ci sono quelli che dicono ” sono cristiano ….però non vado in chiesa,non so se Cristo è morto sulla croce ecc.
Rispettabilissime persone , ma chiamino la loro religione in altro modo.
Tutte le arti orientali, non essendo canonizzate hanno praticanti che dicono il mio X è migliore perchè…
Colui che segue ( nei limiti )l’ortodossia dell’arte in questione nel vedere questi non la riconosce. è grave
(Prego pensare che le battute di cui sopra non sono indirizzate a te, beato il mio anonimato )
E vero invece che chi cerca trova tante sfumature , ma rimangano nel messaggio ( per quanto riguarda l’aikido ) di Ueshiba.

Esistono scuole di josekan budo che stimo perchè rette da brave persone, la loro pubblicità
” le migliori tecniche di aikido, karatè ecc.”
Un giorno ho detto ad un amico praticante la suddetta disciplina
Vieni , fai lezione tu, io non conosco le migliori tecniche …tu si
Lo ho messo in imbarazzo e mi ha dato ragione.
Si sarebbe salvato se avesse detto le migliori tecniche di yiosekan e basta!

Il M°Tada ha trovato in determinate pratiche (per lui) affini e collaterali all’Aikido mezzi per accrescere la consapevolezza di se e (conseguentemente) della propria Arte.

Da quello che Tada afferma non sono cose collaterali ma il messaggio e l’insegnamento vivo di Ueshiba in persona. Leggendo alcune biografie del fondatore ti viene da crederci e ne parla anche il Doshu con cui ho praticato.
Leggi inoltre i libri di Tohei ,un grande della stessa scuola.

Mi hai fatto venire in mente la risposta del M°Tissier che diede, interrogato su cosa pensava della meditazione; l’interlocutore (se ben ricordo qualcuno della redazione della rivista Aikido) gli disse che Tada dedica diverse ore alla respirazione: Tissier candidamente rispose che respira 24 ore su 24.
Una provocazione tutt’altro che ingenua e semplicistica, atta a sottolineare il fatto ogni grande M° ha trovato il proprio sistema.

Disapprovo questa battuta che non è riferibile soltanto a Tissie, l’hanno detta anche altri ed in altro modo.

Anche i maestri mostrano talvolta la loro debolezza come, ne abbiamo già parlato, noi umili praticanti.
Questi stessi maestri che parlano così di Tada io li ho visti al suo cospetto urlare un hai! da avere paura alle sue richieste.
E quando Tada dava ordini sembrava di essere tornati nel medio evo
Non credo che Tissie e gli altri sarebbero contenti che qualcuno ( non io ) riferissero queste battute.
Non sono poi in nessun modo costruttive.
Dal momento che penso, che rimarremo amici ( a meno che non mi buttiate fuori) ti aspetto al varco. ( per quanto riguarda meditazione e respirazione )
Chiediti per intanto, e non pretendere da me la risposta, cosa ha di più un primo dan di un primo kyu? …e un secondo dan di un primo ?….ecc.
Ti dico solo……. non la tecnica deve conoscerla già tutta a primo kyu.

un grosso abbraccio per farmi perdonare oggi

Alessio

>>
Perdonami se ancora ti contraddico! ( non c’è la faccina per dire che mi dispiace)
>>

Prego, ma che non diventi un abitudine eh ;-)

>>
Credo che ci sia una linea comune che permetta all’allievo di dire che sta esercitando l’aikido.
>>

E questa linea comune per te è data da queste pratiche?
>>
(Prego pensare che le battute di cui sopra non sono indirizzate a te, beato il mio anonimato )
>>

Non preoccuparti.


>>
Esistono scuole di josekan budo che stimo perchè rette da brave persone, la loro pubblicità
” le migliori tecniche di
aikido, karatè ecc.”
Un giorno ho detto ad un amico praticante la suddetta disciplina
Vieni , fai lezione tu, io non conosco le migliori tecniche …tu si
Lo ho messo in imbarazzo e mi ha dato ragione.
Si sarebbe salvato se avesse detto le migliori tecniche di yiosekan e basta!
>>

Scusami, ma non ho colto il perché della citazione di questo accadimento.

>>
Da quello che Tada afferma non sono cose collaterali ma il messaggio e l’insegnamento vivo di Ueshiba in persona.
>>

Sono sicuro che per tada e per il Fondatore siano state davvero importanti, non credo assolutamente che siano oggettivamente fondamentali.

>>
Leggendo alcune biografie del fondatore ti viene da crederci
>>

Leggendo le biografie del Fondatore (soprattutto quei romanzi epici di Stevens) mi si prospetat comunque un quadro di una persona non molto equilibrata.

>>
e ne parla anche il Doshu con cui ho praticato.
Leggi inoltre i libri di Tohei ,un grande della stessa scuola.

>>

Per questi giganti dell’Aikido sicuramente è rilevante questo aspetto, ma per altri non lo è, bisogna anche considerare questo.
A meno che non si parta dall’assunto che l’operato di qualcuno conti più di quello di altri (e non è il tuo pensiero).

>>
Anche i maestri mostrano talvolta la loro debolezza come, ne abbiamo già parlato, noi umili praticanti.
Questi stessi maestri che parlano così di Tada io li ho visti al suo cospetto urlare un hai! da avere paura alle sue richieste.

>>

Naturalmente, si tratta di educazione e rispetto per le figure venute prima e per la gerarchia.

>>
Non credo che Tissie e gli altri sarebbero contenti che qualcuno ( non io ) riferissero queste battute.
>>

Non l’ha detto in privato, ma in un intervista.

>>
Non sono poi in nessun modo costruttive.
Dal momento che penso, che rimarremo amici ( a meno che non mi buttiate fuori) ti aspetto al varco. ( per quanto riguarda meditazione e respirazione )
>>

Certamente.
Comunque per evitare di sucire troppo dal seminato, perché non crei una discussione ad hoc?
In modo da esprimere meglio il mio punto di vista e permettere a chi non si è ancora affacciato alla discussione di partecipare.

>>
Chiediti per intanto, e non pretendere da me la risposta, cosa ha di più un primo dan di un primo kyu? …e un secondo dan di un primo ?….ecc.
Ti dico solo……. non la tecnica deve conoscerla già tutta a primo kyu.
>>

La risposta è complessa, ma riguarda sicuramente il contenuto.
La discussione verteva sui mezzi, sul come più che sul cosa.
Ed è sul come che noi divergiamo, giusto?

angelo orientale

>>
Dal momento che penso, che rimarremo amici ( a meno che non mi buttiate fuori)
>>


di la verità, tua moglie ti ha convinto, ora ti reclama e ha dichiarato guerra al forum per questo ora speri che ti buttiamo fuori. vero?
e invece no, non lo faremo mai neanche sotto tortura (mi sono ricordato una bellissima battuta del compianto Massimo Troisi) sei prezioso in questo forum, tutti noi siamo preziosi anche quando ci “punzecchiamo”

>>
ti aspetto al varco. ( per quanto riguarda meditazione e respirazione )
>>

ah, allora va bene perchè in alternativa al varco avrei proposto una bella trattoria è più comoda, interessante, piacevole.
in questo modo potevamo finire la contesa a “taralluc e vino”

>>
Chiediti per intanto, e non pretendere da me la risposta, cosa ha di più un primo dan di un primo kyu?
>>

continuo nelle mie risposte “serie e impegnative”.
la risposta è semplice: l’hagama

>>

…e un secondo dan di un primo ?….ecc.
>>

qualche dolore in più ………..
ciao a tutti

Flavio

Messaggio inserito da angelo orientale
dal momento che penso, che rimarremo amici ( a meno che non mi buttiate fuori)

di la verità, tua moglie ti ha convinto, ora ti reclama e ha dichiarato guerra al forum per questo ora speri che ti buttiamo fuori. vero?

Parli come esperto di mogli ma non spero di essere buttato fuori.

e invece no, non lo faremo mai neanche sotto tortura (mi sono ricordato una bellissima battuta del compianto Massimo Troisi) sei prezioso in questo forum, tutti noi siamo preziosi anche quando ci “punzecchiamo”

Grazie della citazione, mi lusinghi

>>
ti aspetto al varco. ( per quanto riguarda meditazione e respirazione )
>>

ah, allora va bene perchè in alternativa al varco avrei proposto una bella trattoria è più comoda, interessante, piacevole.
in questo modo potevamo finire la contesa a “taralluc e vino”

Vedi che cerchi di fuggirmi, prima viene l’aikido!

>>
Chiediti per intanto, e non pretendere da me la risposta, cosa ha di più un primo dan di un primo kyu?
>>

continuo nelle mie risposte “serie e impegnative”.
la risposta è semplice: l’hakama

>>
...e un secondo dan di un primo ?….ecc.
>>

qualche dolore in più ………..
ciao a tutti

La battuta è simpatica ma più avanti penso vada approfondito il concetto.

angelo orientale

Messaggio inserito da Flavio
Parli come esperto di mogli

quella attuale è la II cronologicamente, ma a volte è la I a “rompere ……”

>>
Grazie della citazione, mi lusinghi
>>

nessuna citazione, semplicemente sono un inguaribile ottimista. sono infatti convinto che le discussioni servono soprattutto per me stesso. da una parte mi confermano le mie convinzioni (quando sono giuste) dall’altra mi aiutano a capire le enormi “caz…..” quando le dico.

>>
Chiediti per intanto, e non pretendere da me la risposta, cosa ha di più un primo dan di un primo kyu?
>>

a no, da quando anche la pubblicità mi ha fatto capire che bisogna chiedere di più io ti dico, in forma solenne, che PRETENDIAMO la risposta

>>
La battuta è simpatica ma più avanti penso vada approfondito il concetto

>>

 

si hai ragione, mo oggi, forse un domani, avrò le competenze per approfondire tale argomento.
ciao e buona giornata

munen

>>

Chiediti per intanto, e non pretendere da me la risposta, cosa ha di più un primo dan di un primo kyu?
>>

continuo nelle mie risposte “serie e impegnative”.
la risposta è semplice: l’hakama

mumble…..

in molti dojo l’hakama non è legata al raggiungimento dello shodan, quindi la risposta seria ed impegnativa cade ;-)

Flavio

Cari amici

Prendo una pausa, oggi sono rimasto 2 ore davanti al computer per scrivervi qualcosa che era era dettato da grande sincerità ed affetto
Quando stavo inviando il papiro di cui ero orgoglioso, ho premuto il tasto della freccia per il ritorno e tutto è scomparso.
Non posso andare avanti così

Mi verrebbe da rompere il computer

munen

Messaggio inserito da Flavio
Cari amici

Prendo una pausa, oggi sono rimasto 2 ore davanti al computer per scrivervi qualcosa che era era dettato da grande sincerità ed affetto
Quando stavo inviando il papiro di cui ero orgoglioso, ho premuto il tasto della freccia per il ritorno e tutto è scomparso.
Non posso andare avanti così

Mi verrebbe da rompere il computer

 

tranquillo…è normale…

a me capita con kokyunage hanmi handachi

Valentino Traversa

Sono stato allievo di Kaoru Kurihara nei suoi primi anni in Italia (quando ancora faceva parte dell’Aikikai). Vi scrivo qualche osservazione.
In quegli anni diceva che in Giappone il suo lavoro, prima del suo arrivo in Italia, era di operaio metalmeccanico, presso un azienda automobilistica.
Diceva anche (il che è molto interessante) che aveva avuto un miglioramento sostanziale, nella sua pratica di
aikidoka, nel momento in cui aveva capito come utilizzare il suo lavoro “in modo aikidoistico”, vale a dire, concetto derivato dall’insegnamento del Maestro Tada, il modo in cui impostare la mente durante il movimento.
In Giappone amava girare presso dojo di altre arti marziali per sfidare chiunque volesse combattere con lui (apprezzava in particolare i dojo di Shorinji Kempò).
In seguito aveva iniziato a frequentare la Scuola Shinto di cui è fervente sostenitore.
Quel che colpiva al primo sguardo un osservatore era il suo viso rilassato, luminoso, dovuto alle ripetute pratiche di Misogi (sotto le cascate).
Aveva un eccellente controllo del ki, senz’altro superiore alla media dei maestri di Aikido di un certo livello.
Ad esempio l’ho visto spesso farsi colpire all’addome con pugni da maestri di Karate Wado Ryu di alto livello (4 e 5 dan), per dimostrare la ‘palla elastica’ del tan den, come pure farsi attaccare alle spalle, senza vedere, e schivare con facilità gli attacchi, senza creare distanza fra sé ed il colpo.
Nelle dimostrazioni era solito esegire le tecniche che di frequente si vedono nei video di O-Sensei; personalmente in quelle occasioni non mi è capitato di fargli da ukè, tuttavia, da persone di cui non posso dubitare mi è stato detto che erano tutte cose reali.
(Cito ad esempio l’esecizio in cui ci si fa stringere alla vita da diverse persone insieme, che devono, con tutta la propria forza, impedire qualsiasi movimento. L’esercizio si conclude con torì che emette un forte kiai e, senza usare minimamente le braccia, proietta a terra gli ukè.
Il mio amico mi disse che la sensazione è quella che, ad un tratto, ti sparisca la terra sotto i piedi. L’esercizio tuttavia non funzionava se l’ukè non usava la propria forza, ma si limitava ad ‘abbracciare’ torì.)
Confermo anche una forte dose di simpatia conviviale, condita dall’utilizzo costante e frequente di superalcolici (in particolare grappa di riso), concomitante con i misogi.
All’epoca, tuttavia, anche l’ego era adeguatamente sviluppato, causa che determinò in svariate occasioni l’allontanamento degli allievi più stretti dopo severe delusioni.
Penso anche che questa sia stata la ragione del successivo, volontario, distacco dall’Aikikai.
Luci ed ombre insomma, come spesso capita nelle personalità ‘spirituali’.
In ogni caso le persone cambiano continuamente, a seconda della direzione scelta, per cui è posibilissimo che un giorno (o anche adesso) superi questi demoni che spesso si incontrano lungo la Via.
Per quanto riguarda il mio apprendimento, è indubbio che il mio Aikido fece con lui un salto di qualità.
Imparai da lui il sistema di taisabaki del Maestro Tada ed in seguito una certa conoscenza dell’uso del ki, come pure l’uso del misogi.
(Continuo sporadicamente a fare misogi per conto mio; quello che è utile in questa pratica è che quando si è in mare o sotto una cascata in inverno si sopravvive senza shock e problemi solo se sì è in armonia con il proprio ‘sentire’ più profondo, in pratica con le cose che amiamo veramente. In questo modo si raffina il nen.
Si tratta naturalmente di una pratica nient’affatto necessaria, considerando che l’Aikido stesso, se praticato correttamente, è misogi, e che O-Sensei, che pure praticava misogi sotto le cascate, ammoniva gli allievi troppo fissati dicendo che al massimo sarebbero diventati ranocchie…)
Sul ki vale la pena sprecare qualche parola, considerando che a leggere possono essere persone di varia esperienza, ed anche principianti.
La definizione più calzante di ki l’ho sentita dal Maestro Hosokawa, “come una madre che tiene in braccio un bambino, non lo stringe ma non lo farebbe cadere neanche se ci fosse un incendio od un terremoto o apparisse Yama in persona”.
E’ semplicemente una consapevolezza corporea che si trasmette agli oggetti ‘esteriori’ o alle persone, da cui il famoso ‘come se fosse un prolungamento del proprio corpo’.
Il ki può poi manifestarsi in varie forme particolari, queste sono sue applicazioni e sono le uniche in cui diviene manifesto (è come il metallo che in quanto tale non esiste disgiunto da una forma, per quanto irregolare; d’altra parte nessuna di queste forme è ‘il metallo’).
Una certa conoscenza (pratica) del ki è indispensabile nelle arti marziali, la stessa consapevolezza corporea del movimento è un’espressione del ki.
Sempre il Maestro Hosokawa era solito ripetere una litania che si usa nelle arti marziali: “ki wazà, kokoro wazà,……., waza wazà” (c’erano molti termini intermedi che non ricordo), che esprimeva una gerarchia nella conoscenza e nella capacità delle teniche (naturalmente l’ultimo gradino si fonda sul penultimo e così via…).
In ogni caso un praticante di Aikido dopo qualche anno dovrebbe avere una certa conoscenza di cosa intendevano in Giappone con la parola ki, visto che l’intera letteratura marziale ne è pervasa; è chiaro che tutti questi Maestri non avrebbero speso tanto tempo e fatica in diverse centinaia d’anni se non si intendesse qualcosa di ben preciso e sperimentabile.
Ma, e qui torniamo al Maestro Kurihara, O-Sensei ha aggiunto un altro gradino alla lista, indirizzando in modo specifico i praticanti verso quel gradino (ovvero mantenendo quasta consapevolezza ferma in noi fin dall’apprendimento dei primi gradini, fin dallo studio della tecnica-tecnica). Potremmo chiamarlo “mu-wazà aiki-wazà”.
Altrimenti anche se sapessimo padroneggiare perfettamente il ki non faremmo Aikido, ma qualche sistema di jujitsu (di fatto il Maestro Kurihara ha chiamato la sua Arte con un nome che fa riferimento alla vera forza, essendo questa ricerca, evidentemente, centrale per lui).
Ad esempio, se un maestro durante una manifestazione danneggia un uké durante una chiusura, non possiamo parlare di Aikido, per quanto la tecnica sia stata ben eseguita. Manca il cuore della nostra pratica.
Se qualcuno volesse andare a praticare nel dojo del Maestro Kurihara, gli consiglierei naturalmente (poiché è un consiglio che vale sempre) di rimanere comunque ben centrato in se stesso, in ciò che sente giusto o sbagliato, in questo modo se ne potrebbero avere benefici, senza rischiare invece fraintendimenti.
Per quanto riguarda il Maestro Tada, ed i suoi rapporti con il Maestro Kurihara, calza a pennello una storia di Lieh-tzu, il terzo autore, per importanza, nella Via del Tao (come tutte le altre sono citazioni a memoria, dunque perdonatemi le imprecisioni):
<<Un giorno il signor —— camminava in una foresta, quando ad un tratto vide un’incendio da cui divampavano alte fiamme. Mentre guardava la scena, vide un uomo che, simile ad uno spettro, attraversava il fumo e le fiamme senza esserne disturbato.
Ancor più stupefatto —— vide poi quell’essere di forma umana attraversare grandi rocce, alberi e stagni, finché fu vicino a lui.Senza por tempo in mezzo il signor ——, con grande coraggio, rivolse quindi la parola a quell’apparizione.
Chiese quindi: “chi sei, e sopratutto, come puoi fare tutto ciò?”.
La risposta fu “non so, non mi sono accorto di nulla.” e così andò via nel modo in cui era giunto.
In seguito il signor —– che studiava la Via del Tao, andò da un suo amico, studente più anziano di lui e gli espose l’accaduto, chiedendo ragguagli.
L’amico rispose che quello era un uomo e riusciva a passare attraverso gli elementi poiché era in armonia con il Tao, e dunque la materia non lo ostacolava. Il signor —– chiese all’amico se anch’egli riusciva a compiere un sifatto prodigio, e l’amico rispose che, pur riuscendo a capire l’evento, non era in grado di ripeterlo.
Infine il signor —– chiese allora se il loro comune Maestro fosse in grado di farlo.
La risposta dell’amico fu: “il nostro Maestro è in grado di farlo, ed anche di non farlo”>> .

Alessio

>>
Sono stato allievo di Kaoru Kurihara nei suoi primi anni in Italia (quando ancora faceva parte dell’Aikikai). Vi scrivo qualche osservazione.
>>

Vedo che ci sei andato leggero


>>
In Giappone amava girare presso dojo di altre arti marziali per sfidare chiunque volesse combattere con lui (apprezzava in particolare i dojo di Shorinji Kempò).
>>

O beh..

Ora invece dove e con chi pratichi tu?

fabiobranno

>>
In Giappone amava girare presso dojo di altre arti marziali per sfidare chiunque volesse combattere con lui (apprezzava in particolare i dojo di Shorinji Kempò).
>>

Senza nulla togliere…..Ma questo è quello che racconta lui……!!!!!
FB

Flavio

Messaggio inserito da fabiobranno
>>

In Giappone amava girare presso dojo di altre arti marziali per sfidare chiunque volesse combattere con lui (apprezzava in particolare i dojo di Shorinji Kempò).
>>

Senza nulla togliere…..Ma questo è quello che racconta lui……!!!!!
FB

Concordo, anch’io l’ho conosciuto, anche per i giapponesi vale il detto che quando non ti hanno visto puoi raccontare quello che vuoi!
basta miti! non esistono e…….basta balle

Valentino Traversa

E’ così, basta miti ma ad un livello profondo.
Ad esempio possiamo anche supporre che i praticanti di kempò con i quali si ‘allenava’ fossero 5° kyu…
Scherzo, quello che voglio dire è che chi pratica da un certo numero di anni deve anche possedere una cera capacità intuitiva nel riconoscere le capacità di un budoka, al di là delle parole.
(Mi è ad esempio capitato, durante una manifestazione di livello regionale con diverse arti marziali, cui partecipavo, di guardarmi in giro con… molti sbadigli; ad un tratto tra il pubblico, notai una persona e pensai tra me e me che quello era senz’altro un budoka migliore di quanti si esibivano sul palco. Dopo la dimostrazione costui si avvicinò al mio gruppo per chiedere informazioni sull’Aikido, e scoprimmo che era un praticante di Taekwondo, che si allenava sei ore al giorno, quotidianamente da più di dieci anni. Episodi simili sono comuni presso i praticanti).
Quindi alla fine, il consiglio migliore è sincerarsi da soli.
Dicevamo della distruzione dei miti: essere un buon budoka non significa niente.
Per un allievo la cosa più importante è la capacità di trasmettere la propria esperienza che possiede l’insegnante.
La vera valutazione di una scuola la deve fare il singolo allievo dentro di sé.
Il mito è veramente distrutto quando non suscita in noi nessun tipo di sentimento: né cieca devozione né cieca avversione, quando guardiamo alle cose per quello che sono, restando liberi.

Flavio

Quindi alla fine, il consiglio migliore è sincerarsi da soli.
Dicevamo della distruzione dei miti: essere un buon budoka non significa niente.
Per un allievo la cosa più importante è la capacità di trasmettere la propria esperienza che possiede l’insegnante.
La vera valutazione di una scuola la deve fare il singolo allievo dentro di sé.
Il mito è veramente distrutto quando non suscita in noi nessun tipo di sentimento: né cieca devozione né cieca avversione, quando guardiamo alle cose per quello che sono, restando liberi.

caro amico
Mi spiace d’intervenire dicendo sempre le stesse cose quando altri con grande piacevolezza parlano di filosofia e di concetti importanti dal punto di vista culturale.
nel mio caso, pur essendo laureato non sono un gran poeta, come diceva il Manzoni.
Ho tuttavia una grande esperienza e non sono più giovanissimo.
Ho portato sempre con me i miei allievi e mi sono sempre vantato di lavorare sodo agli stage e di non camminare su e giu ai bordi del tatami.
Penso tutti i giorni al mio aikido e sempre mi chiedoi se sono ancora degno d’insegnare o di esaminare con grande rigore.
I miei test sono gli stage ove per comodità mi piacerebbe fare il buono, imboscarmi con un principiante e poi vantare la firma sul libretto.
porto con me sempre i miei allievi e quando diventa dura per il caldo, per la fatica, vedo che mi guardano giudici inesorabili, e non voglio e non posso deluderli:
In realtà non riuscirei a perdonarmi ,ed i primi anni d’insegnamento dopo uno stage come Coverciano pensavo con insistenza di ritirarmi dal mio ruolo di maestro non ancora maturo( cinque anni di
aikido e primo kyu) ed avevo paura di presentarmi davanti ai miei allievi.
Dopo tanti anni mi è rimasta la consolazione di avere una buona salute, tanti amici,voglia di praticare e migliorare e …concedetemi una certa esperienza.
L’ultimo stage di questo sabato e domenica mi sono scatenato.

E ritorniamo alle balle!
ne sento di tutti i colori, e , nell’aikikai le riesco ancora a smascherare in parte perchè sono e sono stato in molti posti, compresa la Sardegna.
Ecco che ho conosciuto kuriara e quelli che ti dicono che hanno preso di botto il terzo dan dal maestro Fujimoto .
Chi più ne ha più ne metta, delle altre federazioni non posso parlare ma ho visto esami, gradi, posizioni in fotografie e filmati che non mi hanno convinto. ( posso assicurare che mi riferisco a posizioni base che essendo sbagliate non potevano venire confuse , come dice qualcuno con un ..altro aikido)
Gli allievi come ho già detto adorano il loro maestro chiaccherone ( compreso il terzo dan di Fujimoto)come fosse un Dio.
Per il principiante valgono più le parole , le fiabe che la pratica che non conoscono.

Quando nella mia città, per ora segreta, ( anche se qualcuno avrà capito) avevo appena aperto il doyo, vado al bar e seduto dietro ad una colonna sento un grande maestro che parla d’aikido. Tutti ascoltavano , chiedevano,lui rispondeva in modo altisonante.
Curioso , perplesso di avere un concorrente dopo così poco tempo mi allungo nascostamente per vedere il maestro.
Era un mio allievo, senza grado e tre mesi d’
aikido.
neppure bravo!
cari saluti

Valentino Traversa

Concordo su quasi tutto e tra l’altro, come ho letto da altri tuoi post, abbiamo parecchio in comune, nel modo di intendere l’allenamento e gli esami.
L’unica differenza è che, con il tempo, mi sono convinto che fare crociate contro i vari tipi di insegnante che non rispettano l’Aikido serve a poco, quando non è addirittura controproducente.
Ci sarà sempre qualcuno che inventerà una nuova associazione o arte marziale.
Per me l’unica cosa da fare è continuare in un allenamento sempre più sincero e profondo, condividendo esperienze con altri ricercatori, come te, cercando, nel mio piccolo di dare un contributo alla preservazione dello Spirito dell’Aikido di O-Sensei, espresso attraverso l’Arte, non le parole (tranne che su di un forum).
Se mi venisse chiesto, non consiglierei Kurihara Sensei come insegnante, almeno per quanto ne so fino ad adesso (di episodi negativi ne conosco infatti diversi).
Nonostante una concezione di base in alcuni casi diametralmente opposta, ci tengo comunque ad indicarne anche gli aspetti positive, che pure ci sono.
Se infatti negli altri guardiamo gli aspetti positivi è probabile che ne avremo un beneficio nella nostra pratica, riuscendo a crescere un altro pò.
Per quanto riguarda i ‘cattivi maestri’, mi viene in mente un detto tibetano:
“Se il mondo è pieno di spine, puoi pensare di ricoprirlo tutto di morbido cuoio, ma forse è meglio farsi un buon paio di scarpe”.
Speriamo di poterci allenare insieme!

Flavio

Messaggio inserito da Valentino Traversa
Concordo su quasi tutto e tra l’altro, come ho letto da altri tuoi post, abbiamo parecchio in comune, nel modo di intendere l’allenamento e gli esami.
L’unica differenza è che, con il tempo, mi sono convinto che fare crociate contro i vari tipi di insegnante che non rispettano l’Aikido serve a poco, quando non è addirittura controproducente.

E’ controproducente quando si parla per parlare male senza fondamento e qui giustamente un amico del forum aveva detto “ se entro in un doyo ed il maestro parla solo di altre palestre in modo negativo, me ne vado”

Ci sarà sempre qualcuno che inventerà una nuova associazione o arte marziale.

se vogliono inventare un’altra arte lo facciano pure ma non la passino per aikido!

Per me l’unica cosa da fare è continuare in un allenamento sempre più sincero e profondo, condividendo esperienze con altri ricercatori, come te, cercando, nel mio piccolo di dare un contributo alla preservazione dello Spirito dell’Aikido di O-Sensei, espresso attraverso l’Arte, non le parole (tranne che su di un forum).

concordo in pieno!

Se mi venisse chiesto, non consiglierei Kurihara Sensei come insegnante, almeno per quanto ne so fino ad adesso (di episodi negativi ne conosco infatti diversi).
Nonostante una concezione di base in alcuni casi diametralmente opposta, ci tengo comunque ad indicarne anche gli aspetti positive, che pure ci sono.

Kurihara non mi piace ma è stato allievo ( non il migliore e nemmeno il più amato del maestro Tada) rifiuto le sue balle ma pur non pensando che sia un gran genio non lo confondo con i chiaccheroni di turno.
D’altro canto mi vanto d’imparare ancora da semplici cinture nere, oneste.
Mi è successo ancora di chiedere ad uno , molto inferiore di grado ” come hai fatto? “
Questi si è forse scandalizzato della domanda ma ho chiesto di contribuire alle mie conoscenze quando mi sembrava di vedere in lui qualcosa di nuovo.

Se infatti negli altri guardiamo gli aspetti positivi è probabile che ne avremo un beneficio nella nostra pratica, riuscendo a crescere un altro pò.
Per quanto riguarda i ‘cattivi maestri’, mi viene in mente un detto tibetano:
“Se il mondo è pieno di spine, puoi pensare di ricoprirlo tutto di morbido cuoio, ma forse è meglio farsi un buon paio di scarpe”.
Speriamo di poterci allenare insieme!

Il detto è molto valido anche nella vita, il continuo martellamento che noi tutti, alessio, angelo ,Te ed altri abbiamo creato in questo forum avrà aperto gli occhi ai lettori e non credo che sia stato inutile.
peccato che nelle palestre si rechino anche non iscritti a questo forum.
Se sei come credo dell’aikikai hai già praticato con me, ho fatto con tutti!
ad maiora!

banana

Messaggio inserito da munen

[quote]Messaggio inserito da Flavio

Messaggio inserito da munen
…sto scoprendo che mi piacerebbe praticare con flavio :-)

per…….. spaccargli le ossa
hahaha…

moi?

hai parlato per caso con qualcuno che ha praticato con me?

no, probabilmente verrei a seguire volentieri una o più lezioni tenute da te….ma praticare sarebbe divertente, dai!
vuoi tenere l’anonimato, ma posso chiedere almeno a quanti km stai dal friuli?

Approvo molto la discrezione e l’equilibrio con cui affronti i vari problemi senza mai eccedere , con simpatia e rispetto…..complimenti

niente complimenti, per cortesia: sono fin troppo vanitoso

 

banana

ciao …
sono di udine e visto che cerco un paio di hakama..vorrei sapere se sai a udine dove posso trovarli
grazie di cuore
banana

Alessio

Messaggio inserito da banana
ciao …
sono di udine e visto che cerco un paio di hakama..vorrei sapere se sai a udine dove posso trovarli
grazie di cuore
banana

 

Devi comprare hakama a Udine?
Magari posso chiedere ad un amico che pratica in Friuli.

cinzia

Salve a tutti, casualmente navigando sono entrata nel forum e cosa ho scoperto? che si parlava del M° Kurihara. Sono una principiante shinkidoista, non so cosa sia accaduto di preciso in passato tra M°K. e l’Aikido ma mi avete un pò destabilizzata e un pò incuriosita. Qualcuno per sommi capi può raccontarmi? Visto che percepisco un po di astio e sono cmq una principiante, non oso chiederlo alle cinture nere di shinkido (ex aikidoisti). Aspetto una vs risposta. Ciao a tutti!

nino

Messaggio inserito da cinzia
Salve a tutti, casualmente navigando sono entrata nel forum e cosa ho scoperto? che si parlava del M° Kurihara. Sono una principiante shinkidoista, non so cosa sia accaduto di preciso in passato tra M°K. e l’Aikido ma mi avete un pò destabilizzata e un pò incuriosita. Qualcuno per sommi capi può raccontarmi? Visto che percepisco un po di astio e sono cmq una principiante, non oso chiederlo alle cinture nere di shinkido (ex
aikidoisti). Aspetto una vs risposta. Ciao a tutti!

 

Ciao
Non essere destabilizzata. Nell’ambiente delle discipline marziali (ma non solo lì) è normale che il passato e la sua memoria sia fonte di tribolazioni… Io non ho grando cose da dirti, è un tema che ha attraversato una organizzazione di Aikido in specifico, se vorranno sapranno dirti praticanti di questa organizzazione. Sono invece piuttosto curioso di conoscere come si sviluppa lo shinkido. ritengo che se una ricerca trova discenti ci debba essere un motivo e mipiacerebbe saperne di più… se vuoi, se ne hai il tempo.
Ciao

david71

Ciao, Volevo aggiungere una nota su Kurihara.
Sono stato suo allievo nella prima metà degli anni ’90 all’Aikikai e, tra i diversi maestri che ho avuto, sicuramente spicca. La differenza reale tra lui e altri sensei la capivi solamente se ti capitava di fargli da Uke. A me è capitato molto di rado ma non me le scordo. Una volta stavo praticando un’applicazione di nikkyo con un compagno, evidentemente male. Mi fece cenno di fargli da uke. Mi spiegò la tecnica lentamente poi la chiuse. Io finii per terra senza capire che mi fosse successo. La terrà mi mancò sotto i piedi in un istante. Ma un’applicazione del genere non l’ho mai provata da nessun’altro con cui ho praticato
aikido. A posteriori e passando per varie altre arti marziali ho capito che la differnza principale era la padronanza del ki oltre la tecnica. Scene descritte da Valentino le ho viste ma mi hanno colpito molto meno dell’applicazione diretta. Una certa somiglianza con le vecchi riprese di o-sensei c’era tranne il fatto che negli anni ’90 Kurihara era molto giovane per essere al suo livello. Sul fatto che avesse un caratteraccio pare che non sia un mistero, ma anche quando era furente rimaneva un professionista serissimo (un termine che forse non approverebbe). Ricordo un’episodio di un novizio (come me al tempo) che quando tutti andavamo a prendere dei bokken dalla pila generale decise che poteva prendere quello sull’altarnino sotto la foto di o-sensei. Li ho visto per la prima volta un giapponese veramente incazzato, schifato e disgustato. Ad oggi ho trovato solamente un’altro maestro in grado di applicare il ki, insegnarne la coltivazione e l’uso e mostrare su qualsiasi uke le applicazioni. Chiarisco però che come San Tommaso io non credo se non vedo e se non tocco con mano.

bibì

Ciao a tutti ragazzi!
anke io sono uno shinkidoista…lo pratico da 5 mesi e devo dire ke sono molto contento dei risultati…all’inizio quando me ne avevano parlato ero scettico…nn essendo un’arte marziale mooolto conosciuta…poi quando ho visto di cosa si trattava…be ho cambiato subito idea…secondo me i principi di Kurihara sono strabilianti…l’idea della seconda forza è fondatissima, come tutte le linee e le sovrapposizioni di forze ke si vengono a formare…
io ho conosciuto il maestro in 2 stage nel nostro dojo oltre ke essere una persona fantastica….e con questo quoto tutto ciò ke è stato detto prima…grande spirito dell’umorismo, eccellente rapporto con gli allivi, e poi sa spiegare molto bene…
cmq ankora nn ho capito il fatto iniziale di questa discussione…ovvero il fatto ke è stato cacciato dall’aikikai ecc e ha rubato allivi ecc…
cioè lui ha fondato la sua arte marziale….e non penso ke si possa prendere x ladro! cioè molte cose si sanno da “sempre”!!! e il resto è totalmente rivoluzionario!!!! nn c’è paragone!
forse x quanto riguarda l’aiki?

ovviamente non voglio fare polemica o altro…è solo x capire! a prescindere ke adoro tutte le arti marziali in generale! aikido ecc…
comunque non so ki ha visto mai uno stage di shinkido….lo consiglio veramente a tutti…xkè è un’esperienza unica…! ve lo assicuro!

ciao a tutti!!

 

 



27 commenti

  1. stefano wrote:

    Ma quante chiacchere!!!! Pratico arti marziali dal 1987 ed una cosa ho capito: le arti marziali sono come il sesso, bisogna parlarne poco e farne molto!!! Secondo il fine ultimo di tutte le arti marziali è uno solo: la vittoria!!! Quindi tra Aikido e Shinkido scelgo senz’altro quello più efficace. Come dimostrarlo? E’ molto facile….

  2. Dario wrote:

    Salve a tutti, vorrei esprimermi anche io su colui che fu il mio primo maestro di aikido. Ho letto parecchie inesattezze (qualche volta un po’ irritanti) su Kurihara!!

    Io ho praticato con lui per 4 anni (proprio gli ultimi 4). So benissimo i motivi che lo costrinsero ad andarsene dall’aikikai. Certo che non fu cacciato! Ma fu costretto ad andarsene, IL CHE E’ MOLTO SIMILE!!
    Mi ricordo benissimo che in quel periodo il dojo centrale di via eleniana fu chiuso e, contrariamente a percise direttive del M. Tada, ben pochi all’interno dell’aikikai d’italia si adoperarono VERAMENTE per trovare un dojo nuovo all’altezza della situazione! Anzi, vi fu una persona in particolare (e questo fece imbestialire il M. Kurihara) che, pur ricoprendo un ruolo “operativo” all’interno dell’aikikai, non fu presente in momenti critici nel processo di chiusura del dojo centrale! Insomma, ci cacciavano (credo anche senza averne pieno diritto) e chi doveva adoperarsi per difendere i nostri diritti non lo fece! Questo fatto AMAREGGIO’ profondamente il M. Kurihara e anche di piu’ il fatto che dopo lo sfratto non vi fu un aiuto reale da parte dell’aikikai affinche’ si trovasse un dojo centrale decente; questo credo che stupi’ molto anche il M.Tada!
    Dopo, incominciarono tutta una serie di OSTRUZIONISMI nei confronti del M.Kurihara che addirittura rischiarono di far perdere il permesso di soggiorno al maestro (chi era incaricato del rinnovo FECE TARDI nel rinnovarlo)!! e vi furono anche episodi che coinvolsero la moglie (credo che un bel giorno fu lasciata in mezzo alla strada da qualcuno che doveva accompagnarla…insomma le diedero buca e lei non sapeva come tornare a casa! TRA ITALIANI QUESTO E’ QUASI ACCETTABILE, MA PER UN GIAPP. VI ASSICURO CHE E’ INTOLLERABILE!) Inoltre (credo di ricordare) che il M. Kurihara fosse anche in un certo senso “boicottato” a livello di stage, insomma veniva trattato SMACCATAMENTE come l’ultima ruota del carro!!
    Poi ho letto tra questi commenti che Kurihara non era il miglior allievo del M. Tada. Premettendo che effettivamente il concetto di Miglior allievo e’ a mio avviso un po’ sbagliato di per se… ma se vogliamo parlare di “miglior allievo”, allora credo proprio che Kurihara lo fosse! Anche qui parlo per esperienza diretta visto che conosco bene i maggiori allievi del M.Tada in Giappone; oggettivamente non ne ritengo nessuno all’altezza del M. Kurihara!!
    Per concludere direi che e’ ovvio che il M.Kurihara sia un tipo MOLTO MOLTO PARTICOLARE!! sicuramente carismatico e mistico. E’ anche vero che alcuni suoi atteggiamenti possono risultare antipatici! Ma e’ sicuramente vero che (1) il M. Kurihara e’ stato PORTATO AD ANDARSENE per tutti i motivi sopra elencati che, sommati, non gli hanno fatto piu’ sopportare la situazione (notate per favore che Kurihara NON e’ italiano ma giapp. e dunque certi eventi, situazioni e comportamenti possono assumere per lui connotazioni diverse e di maggior peso). (2) Il M. Kurihara era un FORMIDABILE AIKIDOKA !! bastava guardarlo o assistere ad una sua lezione per rendersene conto!! all’epoca non conoscevo nessun’altro maestro che potesse neanche essere paragonato a lui. Ora, avendo praticato anche in Giappone, un paio che reggono il paragone li ho visti. Comunque Kurihara era un vero fenomeno e credo che molti maestri (specialmente italiani) “soffrivano” il confronto, specialmente chi magari aveva un dan superiore a lui ma ne era assolutamente surclassato (anche qui parlo per esperienza personale visto che ho assistito a discorsi di persone che, pateticamente, cercavano di deridere il suo Aikido…scene assolutamente ridicole)!
    Probabilmente la creazione dello Shinkido e l’abbandono dell’aikikai sono stati eventi positivi, soprattutto per lui, visto che ora lui e’ piu’ libero di fare le sue pratiche spirituali e tanti maestri italiani sono piu’ sicuri di loro stessi visto che il “duro” confronto non c’e’ piu’! Peccato sicuramente per noi praticanti dell’aikikai che non possiamo piu’ seguire il suo aikido!… comunque questa e’ LA VERITA’ su Kurihara!

  3. Jaismteem wrote:

    Hello.
    I’m new there
    Nice forum!

  4. vario wrote:

    Ciao A tutti, ho seguito tutto ciò che è stato scritto in merito al M° Kurihara, mi permetto di informarvi che da metà settembre inizieranno le lezioni di Aikido a rm ( zona -ardeatina-) penso che non esista occasione migliore di provare la pratica in una atmosfera cordiale, sincera, e magari condividere poi le ns impressioni davanti ad una pizza.

    io non sono esperto come tanti di voi, ma il fatto che ogni lezione a cui partecipo mi lascia una senzazione positiva, fa si che possa considerare quello che è stato scritto, come il passato (e non interessa se completamente giusto o sbagliato )

    vi saluto e spero di incontrarvi di persona a settembre.

    un saluto

  5. vario wrote:

    Ciao a Tutti,volevo comunicarvi l’Indirizzo dove da metà settembre inizieranno le lezioni del M° Kurihara:

    Via Millevoi 800 -zona Ardeatina -RM.
    presso la scuola millevoi.

    le lezioni si terranno il martedi e giovedi dalle 19.00 alle 21.00.

    un caro saluto a tutti e a presto sul tatami.

    Amico

  6. Fabio C. wrote:

    Posso confermare quanto scritto da Dario a febbraio. Il M° Kurihara è stato il mio maestro. Ho studiato con lui, tanto. Con lui sono diventato Shodan. A lui ho fatto da uke molte volte e molte volte sono stato a cena e abbiamo parlato. Il M° Kurihara, mai e poi mai ha fatto male a qualcuno. Le sue tecniche sono veloci ed efficaci come l’aria e non si possono descrivere, si può solo provarle.
    La mia esperienza con lui è stata totale e posso confermare quanto l’invidia suscitata dalla sua profondità fosse invisa a quanti non potevano avere il privilegio di poter studiare con lui. E’ stato boicottato perchè era “troppo”.
    Per motivi personali ho deciso di chiudere con le arti marziali, ma l’esperienza che io ed i miei compagni di pratica negli anni in cui il Maestro pieno di entusiasmo arrivò a Roma rimane davvero indelebile nel nostro spirito. Bisogna conoscere bene le persone prima di parlare per sentito dire. Se possibile praticate con lui Shiinkido o Aikido. Studiate con lui e godete di questo privilegio. Grazie Maestro!

  7. Vario wrote:

    Ciao Fabio , probabilmente ci conosciamo, ma non riesco a ricordarmi il tuo viso.

    comunque spero che i motivi che ti hanno portato a lasciare l’arte marziale siano superabili, e che tu possa presto tornare ad allenarti con noi.

    ciao
    Francesco

  8. vario wrote:

    Ciao A tutti , volevo informarvi che è stato aggiornato il sito http://www.shinkido.org dove sarà possibile trovare una presentazione dello Shinkido e di Aikinomichi .

    a presto e buon allenamento a tutti

  9. vario wrote:

    Ciao a tutti , mi sento di condividere con voi l’inizio della pratica con il Maestro Kurihara, le lezioni sono interessantissime, l’atmosfera coinvolgente e gli amici disponibili e sorridenti.

    a presto e spero di vedervi in tanti

    Vario

  10. TAKEDA wrote:

    Ciao Fabio C.!

    Se ti fa piacere potresti passare anche solo ad assistere ad una lezione del Maestro. Chissà che in te non si risvegli qualcosa che magari è solo sopito.. :)

    Per Dario: pratichi ancora? A Roma?

    Un saluto a tutti e a presto!

  11. DARIO wrote:

    Per TAKEDA:

    Ciao mi accorgo solo ora del tuo post, quindi rispondo con un bel ritardo!

    Io mi sono trasferito in Giappone con la mia famiglia poco tempo dopo che il maestro Kurihara lasciasse l’aikido, poi sono tornato alcuni anni in Italia ed ora vivo di nuovo in Giappone ormai da 5 anni. Pratico ancora l’aikido qui in Giappone con il maestro Tada.
    Quando il maestro lasciò l’aikikai io non lo seguii principalmente per due motivi: all’epoca avevo 18anni, frequentavo ancora il liceo e non potevo spostarmi con i mezzi fino al nuovo dojo del maestro (veramente lontano da casa mia). Poi era in vista il nostro trasferimento a Tokyo, quindi decisi di rimanere nell’akikai. Devo dire che praticare in Giappone sotto il maestro Tada fu da subito ed è ancora oggi veramente un’esperienza di grande valore, importantissima! Ma per me il maestro Kurihara continua ad essere una persona eccezionale che stimo ed ammiro! A lui devo MOLTISSIMO, le basi le ho apprese da lui. Ha influenzato il mio aikido sia tecnicamente che nel modo di viverlo, interpretarlo ed intenderlo; ed io ne sono ORGOGLIOSO!! Da allora sono cambiato e difficilmente lui mi riconoscerebbe o potrebbe ricordarsi di me, ma per me lui e’ ancora il MAESRTO!! L’ultima volta che lo incontrai fu nel suo nuovo dojo una decina di anni fa. Lo andammo a trovare in tre dei suoi vecchi allievi. Dopo non lo ho piu’ incontrato.
    Sono stato contentissimo quando ho letto che ha cominciato a dare lezioni di aikido !! tra non molto dovro’ decidere se tornare in Italia o rimanere, ma, in ogni caso, tra qualche anno credo proprio che tornero’ in Italia; sarebbe fantastico poter praticare ancora sotto la sua guida!!

    ps) cmq. il mio vero nome non e’ dario, mi chiamo Roberto.

  12. vario wrote:

    Ciao Roberto , forse ci conosciamo e abbiamo praticato insieme, mi fa molto piacere aver letto un tuo commento cosi di cuore ( passami il termine )
    spero che avremo ancora altre occasioni di praticare insieme.

    per Fabio C.
    se sei Fabio Ciaglia, mi ricordo molto bene di te, e con piacere

    ( sei ancora capellone?? )

    un saluto e a presto
    Francesco

  13. ikkio wrote:

    Proprio ieri abbiamo parlato di Kurihara durante una cena dopo uno stage.
    Pur paraticando da 18 anni, non ho avuto purtroppo modo di allenarmi con il Maestro,
    Ma comunque, da quel che abbiamo parlato ieri, Kurihara fù mandato Via da Tada, in quanto (e queste sono le voci che giravano ieri) egli era uno stipendiato dall’AIKIKAY, e al contempo aveva aperto un suo dojo a ROMA, quindi tutti gli allievi che passavano dal dojo centrale, li portava nel suo.
    e quindi questa posizione era ovviamente incompatibile.
    Quindi Il maestro Tada lo invitò ad allontanarsi dopo che il FUJI e Hosokawa avevano saputo di questa storia

  14. vario wrote:

    Buon giorno Ikkio , mi spiace , ma la versione riportata è un po troppo riduttiva e molto inesatta, forse anche chi ti ha riportato questo non ha mai praticato con il Maestro, ed è all’oscuro degli eventi

    spero di incontrarti comunque sul tatami,

    a Presto
    Francesco

  15. vario wrote:

    Ciao a tutti , torno a scrivere per condividere con voi quelle che saranno delle occasioni uniche ed importanti.

    infatti il Maestro Kurihara, terra a breve delle lezioni aperte di pratica.

    credo che sarebbe importante che molti che hanno solo sentito dire del Maestro possano avere l’occasione di praticarci insieme.

    vi ringrazio e non appena ho notizie certe provvedo a postarle.

    a presto
    Francesco

  16. TAKEDA wrote:

    Ciao Roberto!

    Ti rispondo con parecchio ritardo pure io…ho letto il tuo post con grande interesse (e anche un po’ di invidia eheheh), sarebbe piaciuto moltissimo anche a me poter passare qualche anno in Giappone come stai facendo tu! Deve essere una esperienza straordinaria! Io purtroppo ho vissuto il Giappone sempre e solo come turista..al Gessoji forse ci siamo anche incontrati…pratichi lì?
    Se passi a Roma vienici a trovare, mi raccomando!!! Così potremo praticare un po’ insieme!!!
    Trovi tutte le info sul nuovo sito del Maestro (se fai una ricerca su google lo trovi facilmente.. http://www.shinkikai.org)

    Un saluto! :)

  17. Fabrizio wrote:

    ciao amici coalevi, istruttori e praticanti del nostro amato aikido di ogni associzione;volevo raccontare la mia storia ed esprimere la mia opinione con molta pacatezza.ho da sempre praticato arti marziali cinesi e giapponesi quali kung fu e judo finchè no venni a conoscere l’aikido freqentando gli stage con fujimo,osocawa ,tada, moriteru nipote erede del nostro caro o sensei,naturalmente con aikikai. fu negli stage d pascua tenutosi a napoli nel 2000 che ebbi grande disgusto d una vicenda assai superficiale. cera in corso la riunione nazionale dell’ aikikai tema gli aumenti delle mensilità e delle iscrizioni alla stessa.beh essendo che gia il mio maestro si faceva pagare un occhio della testa pensai allora che fu un associazione a scopi d lucro e si scannarono per questo tutti i dirigenti aikikai.dopo un pò d tempo lasciai la pratica dell’aikido per causa d forse maggiori ma soprattutto perchè non sopportavo piu di vedere certi maestri che facevanno sfoggio dei loro gradi e di certi comportamenti poco chiari per un ente morale e per un arte marziale quale l’aikido che dovrebbe insegnare certi principi tipo, umiltà e devozione

  18. Fabrizio wrote:

    il 15 ottobre del 2009 ebbi a scoprire della riapertura di un corso di aikido sotto la supervisione del maestro kurihara nella mia ex palestra.è stato un fulmine a ciel sereno ho trovato dopo tanto tempo un aikido che mi piace quello un pò piu diretto e marziale come ho visto nei dvd d o sensei.avevo già sentito parlare di kurihara anche se non lo conoscevo bene.devo dire che quando lo conosciuto si è rivelato un gran personaggio di estrema simpatia e abilità tecnica e tutto qullo che ho sentito dire di lui non sembra corispondere al vero. comunque ho trovato un akido che si confà a i miei gusti con un grande maestro e volevo dire che quello che è successo nell’ aikikai lo sanno solo loro e che comunque non ho visto stinchi d santi con la stessa aikikai. quindi ivito molto a meditare su quello che si fa uscire dalla propria bocca. buona pratica a tutti

  19. TAKEDA wrote:

    Fabrizio ma ci conosciamo?? Pratichi con noi?

  20. vario wrote:

    Ciao Fabrizio, un grazie per le tue parole, sincere e dettate dall’esperienza diretta ( non dal sentito dire)

    ti chiedo come ha fatto Takeda, se ci dai qualche indizio in più per riconoscerti e speriamo di incontrarci presto.

    Ciao

  21. Fabrizio wrote:

    ciao takeda,non lo so se ci conosciamo io pratico con soddisfazione aikido con il sensei kurihara che come gia ho detto mi piace molto,il mio intento era quello di uno spirito conciliatore contro chi tende di avvelenare il clima tra maestri e di chi parla e probabalmente non conosce esattamente gli eventi,io personalmente cosa successe nell aikikai con il maestro kurihara non lo so e non lo voglio sapere,perchè sono cose personali, mi attengo a praticare aikido con tutti i suoi sani principi di integrazione con se stessi e gli altri sensa svilire l’arte marziale in se rendendola troppo filosofica.buon natale a tutti voi

  22. Fabrizio wrote:

    sono fabrizio allievo di nilo probabilmente già ci siamo incontrati alla festa d fine anno dal maestro e non mancheranno altre occasioni amici miei,un abbraccio a tutti e buone feste

  23. Fabrizio wrote:

    ciao ragazzi qualcuno può illuminare sulle condizioni attuali di salute del maestro hosokawa?

  24. Fabrizio wrote:

    è possibile che non esiste un corso di aikido di mattina? qualcuno mi puo informare?

  25. vario wrote:

    Ciao Fabrizio , ho capito chi sei, e ci siamo incontrati alla festa, c’era anche Takeda .

    ci sentiamo e ci vediamo presto.

    un saluto e auguri

    Francesco

  26. canon lenses wrote:

    Very informative post. Thanks for taking the time to share your view with us.

  27. Pietrone wrote:

    Salve a tutti!! Sono Pietrone uno degli allievi diretti del M° Kuriara!!!Ebbene, le parole passano ma le gesta restano!!Parlare meno e praticare !!!!!!

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