IMMUNITA’

601005_10151417053671139_1934113160_nPersonale di Tetsuro Shimizu
IMMUNITA’
Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
9 maggio – 8 giugno 2013
Inaugurazione il 9 Maggio alle 17.30
In un anno ricco di appuntamenti e collaborazioni dell’artista Tetsuro Shimizu a Milano e più in generale nel Nord Italia, spicca per il profondo senso di impegno etico la mostra Immunità presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. La scelta di esporre negli spazi inusuali dell’Ospedale, prende le mosse dall’incontro del pittore con il primario di chirurgia del torace, il Dottor Ugo Pastorino nell’agosto del 2010, periodo in cui Tetsuro Shimizu ha trascorso giorni di degenza a seguito di un’operazione dopo una diagnosi tumorale; questo progetto rientra nell’ambito del progetto “Arte in Reparto” nel solco del quale si colloca Immunità’. Tetsuro Shimizu presenta per l’occasione 11 tele fatte nell’arco di un anno a partire dal ricovero, dai titoli fortemente evocativi: Immunità, Resistenza, Fermezza, Ostinazione e Fugacità; esse testimoniano la resistenza contro l’aggressività della malattia; racconta l’artista del forte senso di urgenza creativa che ha percepito manifestarsi già nei giorni del ricovero e che lo ha indotto al ricorso costante del disegno come forma immediata e succedanea della pittura a olio e che ha portato con se la ricerca e l’utilizzo di colori vividi, vibranti e assolutamente vitali. Più in particolare, nella torsione, nelle pressioni e nelle deformazioni che subiscono le tele di Shimizu, si ravvisa la presenza delle forze immutabili che agiscono nel mondo, e nella realtà che viviamo; lungi dall’avere connotazioni umane che spesso affibbiamo loro e cioè buone o cattive, sono del tutto indifferenti, eterne e capaci di influenzare, distorcere e deformare l’esistenza di ognuno.
La ricerca sul colore, la scelta dei toni, la modalità di stesura del pigmento diventano in questo caso non solo semplici mezzi espressivi, fotografie del momento delicato, intimo e personale vissuto ma la risposta subitanea di uno spirito presente a se stesso; attraverso la riaffermazione dell’energia vitale “Ki” (in giapponese), Shimizu cerca la via possibile della guarigione fisica e delle lacerazioni interiori cui la malattia può lasciare eco. I colori trovano un naturale riadattamento alle nuove forme che la tela assume, non in una accettazione passiva ma in dialogo con essa, in modo tale che la forma prenda un dinamismo naturale e recuperi l’energia di Immunità ristabilendo un equilibrio.
Nel caso specifico di Tetsuro Shimizu l’arte, che è il suo lavoro, è rimasta presenza costante anche durante la degenza. Shimizu non potendo lavorare ai grandi dipinti ha proseguito il suo lavoro attraverso la progettazione di opere su carta e disegno che conservano comunque tutta la tensione vitale tipica della sua arte. In questa circostanza lo sforzo dell’artista ha rappresentato e costituito una forza e un’energia evasiva carica di speranza e fiducia, segno di quel guardare oltre dell’arte che supera il proprio presente e guarda al suo perdurante futuro.



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