Kenshin Keiko: Training Sword Spirit

All’interno della struttura unica, rappresentata dall’Aikido, ritroviamo chiaramente tre differenti aree di lavoro: Taijutsu, che viene rappresentato dal simbolo del cerchio, Aikijo, il quadrato e Aikiken, il triangolo.

Quadrato, triangolo e cerchio descrivono la geometria dell’aikido e la simbologia che in esso è contenuta è sempre riconducibile a queste tre icone.

In termini pratici il triangolo è la rappresentazione del trittico fondamentale che sottende gli stadi mentali della pratica del Budo: Intenzione, Decisione ed Azione.

Il bokken, arma simbolo della casta dei samurai, sottolinea in maniera inequivocabile il lavoro interno sul trittico mentale, assurgendo al ruolo di “bastone del risveglio” (Kyoshaku) dell’ Aikido.

Le tecniche di Aikiken derivano in maniera diretta dalla pratica del Kashima Shinryu Kenjutsu, scuola che ancora oggi annovera nel libro dei suoi praticanti la firma di O Sensei Morihei Ueshiba.

La porzione che Morihei ha estrapolato dal Kashima, l’Aikiken, ha la caratteristica di richiedere un approccio poco tecnico allo studio, riducendo i gesti e le azioni a pochi semplici tagli, quasi tutti in risposta ad attacchi di shomen, per privilegiare l’aspetto interiore dell’addestramento, mutuando dal Ken Jutsu (tecniche di sciabola) il Ken Shin (lo spirito della spada).

La manifestazione del Kenshin non è tanto visibile nei gesti quanto FRA i gesti.

All’origine dell’azione è il kamae. Il kamae è la sorgente dell’azione: da esso la spada trae la forza per agire, creando la “tensione rilassata” (Seishin) che è la sorgente dell’ Intenzione.

L’Intenzione è la sorgente, il motore e l’anima dell’azione:  da essa il gesto nasce, attraverso di essa prende forma ed essa rimana anche quando il movimento si è esaurito.

Il persistere dell’attenzione  al di là dell’azione, la manifestazione attraverso l’espirazione, il piazzamento del peso, lo sguardo e la successiva distensione muscolare che proseguono oltre l’azione materiale danno vita allo Zanshin.

Seishin, l’intenzione all’alba della tecnica e Zanshin, l’attenzione al tramonto definiscono il perimetro del Kenshin, lo spirito della lama, che in queste riprese abbiamo provato a sviluppare attraverso degli approcci non formali ai Kumitachi del tempio di Kashima, secondo gli insegnamenti impartitici da Christian Tissier Shihan.

Fabio Branno



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