Musashi

Musashi può esser definito benissimo il Via col vento giapponese. Scritto da Eiji Yoshikawa (1892-1962), uno dei più prolifici e più amati fra gli scrittori del Giappone; è un lungo romanzo che apparve per la prima volta a puntate fra il 1935 e il 1939, sull’Asahi Shimbun, il più diffuso e prestigioso giornale nipponico.
Nonostante il romanzo, descriva situazioni e luoghi di gran lunga distanti dalla nostra cultura occidentale, riesce inequivocabilmente a coinvolgere il lettore straniero, non solo per le numerose gesta eroiche del protagonista, ma soprattutto per la visione storica del Giappone, illustrataci in maniera sublime da Yoshikawa.Il protagonista di questo romanzo, è il giovanissimo Musashi che, come tanti altri ragazzi della sua età, aspira a diventare samurai e decide di dedicarsi allo studio delle arti marziali. Un’attività che lo assorbirà totalmente, modificando la sua esistenza. Non prenderà lezioni soltanto dai più valenti spadaccini del tempo, ma persino dalle rupi, dagli alberi e dai fiumi. Trasformato in una vera e propria forza della natura, diventerà insuperabile nell’arte della spada, “stupendo strumento di arte e di morte”; ma raggiungerà anche una profonda umanità.
Il romanzo, però, verrà goduto non solo come un appassionante racconto d’avventura, ma anche come una intensa storia d’amore stile giapponese. Musashi, può essere inteso come il seguito del romanzo di James Clavell: Shogun. Entrambi i romanzi sono ambientati nella stessa epoca storica: intorno al 1600. Shogun finisce con Toranaga (il futuro shogun, appunto, o dittatore militare de giappone) che parte per la fatidica battaglia di Sekigahara. Musashi comincia con il giovane Takezo (che in seguito si chiamerà Musashi) che giace ferito fra i morti di quella stessa battaglia. Shogun tratta in massima parte di grandi signori e dame del Giappone, prelevati dalla realtà storica e presentati, sotto tenui rivestimenti, con nomi fittizi. Musashi, mentre menziona molti personaggi storici con il loro vero nome, ci presenta una assai più vasta gamma di giapponesi – mercanti, artigiani, contadini – tutti coloro che vivono a ridosso  del mal definito confine tra l’aristocrazia

Giuseppe Santorelli



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