Il seminario che tengo annualmente a Grananda non si può definire, semplicemente, una lezione di Aikido.
Per esempio, l’anno scorso, costruimmo insieme ai partecipanti un percorso sull’accettazione della morte e della rinascita di sè stessi attraverso l’incontro con l’altro.
Fu un lavoro sulle porte emotive, per spingere i praticanti ad utilizzare gli strumenti dell’aikido per fondersi con l’esterno, bypassando la tendenza a servirsi delle tecniche preconfezionate per nascondere e preservare la propria zona di comfort. 3-4 Marzo 2018
Partecipare allo stage è stata un’esperienza interessante: il lavoro di apparente semplicità nasconde una tecnica esasperata nei parametri e nella precisione e richiede senza se e senza ma , come conditio sine qua non, una disposizione interiore che si manifesta come rilassatezza, mancanza di paura, padronanza e consapevolezza della dinamica del proprio corpo e di quello di ukè. E’ un lavoro di assoluta efficacia che però va sperimentato personalmente nel senso che il video secondo me non consente di avere la perfetta sensazione di questo genere di lavoro.
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Partecipare allo stage è stata un’esperienza interessante: il lavoro di apparente semplicità nasconde una tecnica esasperata nei parametri e nella precisione e richiede senza se e senza ma , come conditio sine qua non, una disposizione interiore che si manifesta come rilassatezza, mancanza di paura, padronanza e consapevolezza della dinamica del proprio corpo e di quello di ukè. E’ un lavoro di assoluta efficacia che però va sperimentato personalmente nel senso che il video secondo me non consente di avere la perfetta sensazione di questo genere di lavoro.